Nel Metaverso vengono inseriti i confini personali: ecco cosa sono e perché ne abbiamo bisogno

L’interazione tra gli avatar nel Metaverso sta presentando alcune criticità e gli sviluppatori cercano delle soluzioni che rendano il sistema sicuro  

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Nell’immagine vediamo un esempio di come verrà impiegata la nuova funzione. Il cilindro in trasparenza non sarà visibile in termini di visualizzazione, ma è stato impiegato da Meta per fornire un frame esemplificativo – MeteoWeek.com

Dal lancio dell’idea creativa ad oggi il Metaverso ha fatto moltissima strada. Uno scoglio importante è legato alla parte hardware, e alla necessità di costruire una rete di interfacce in grado di allinearsi a questo nuovo sistema. Ma in parte tutta la questione di sviluppo dell’ambiente virtuale nel quale ci muoveremo richiede la costruzione di un impalcato serrato fatto appunto di algoritmi fondamentali. Questi hanno il compito di rispondere in maniera specifica ad una serie di istanze che vanno vagliare con attenzione.

Una di queste è finita recentemente al centro dell’attenzione mediatica del pubblico. L’increscioso episodio è strettamente legata alla possibilità degli avatar di interagire tra loro, e per la prima volta in questo universo digitale si è parlato di molestie sessuali. Un pasticcio non gradito, che ha costretto i team di sviluppo a correre ai ripari mettendo in campo alcune features di autotutela.

Come funziona il confine personale e perché è necessario mettere in atto questa misura per rendere il Metaverso un luogo virtuale più sicuro

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La distanza minima calcolata che deve essere tenuta tra un avatar e l’altro è pari a 4 piedi, ovvero 120 centimetri – MeteoWeek.com

Dunque dopo aver implementato la funzionalità innesta la scomparsa delle mani di un avatar quando questo cerca di invadere lo spazio personale di qualcuno, ecco che si inserisce un nuovo strumento di tutela, ovvero il Confine Personale.

L’opzione che parte come predisposizione standard di tutti gli account, serve a mantenere un’area di rispetto. Siamo di fronte ad un vero e proprio distanziamento sociale, tutto virtuale questa volta. Ma cosa succede quindi se un utente invade questa zona delimitata? Semplicemente l’algoritmo del Metaverso annulla tutte le componenti tattili dell’avatar, che quindi in sostanza non potrà interagire in nessun modo, distaccandosi dall’esperienza.

Ecco quindi che queste regole di utilizzo serviranno a rendere l’ambiente, nel quale nel prossimi anni andremo ad effettuare un nuovo tipo di sperimentazioni, ancora più inclusivo e accessibile. Meta infatti conta sul fatto che strumenti come il Confine Personale siano le chiavi del successo con il quale la piattaforma potrà essere vista come un sistema sicuro. Serviranno infatti a educare e a indirizzare gli utenti, stabilendo una serie di abitudini comportamentali, sia pure inizialmente imposte, all’interno del Metaverso.

Esattamente come gli elementi hardware, le rules play della netiquette del mondo virtuale di Zuckerberg  devono procedere di pari passo. Se non sarà possibile mantenere le promesse si rischia di ripetere gli stessi errori per i quali siamo spesso spettatori o protagonisti sulle diverse piattaforme social. Sarà quindi molto interessante osservare lo sviluppo e le scelte strategiche la società intende mettere in campo. Il Metaverso dovrà infatti rispettare elevati standard qualitativi nel rispetto dei valori dietro i quali l’azienda californiana si trincera.