Meglio tardi che mai. Problemi di natura tecnica e rinvii vari alla fine non hanno impedito al satellite italiano SkyMed di essere lanciato dalla base di Cape Canaveral, a bordo del Falcon 9 di SpaceX, per la gioia di Elon Musk e non solo.
Missione importante quella del satellite italiano, il primo sistema duale di satelliti radar di osservazione terrestre, promosso dall’ASI e dal Ministero della Difesa. Occhi in grado di scrutare la Terra dallo spazio metro per metro, di giorno e di notte, con ogni condizione meteo per aiutare a prevedere frane e alluvioni, a coordinare i soccorsi in caso di terremoti o incendi, a controllare dall’alto le aree di crisi.
SkyMed è stato lanciato in orbita lo scorso lunedì 31 gennaio alle 18:11 EST, in orbita terrestre bassa dallo Space Launch Complex 40 (SLC-40) presso la Cape Canaveral Space Force Station in Florida. E’ stato il terzo lancio e atterraggio di questo booster, che in precedenza supportava il lancio di Arabsat-6A e STP-2.
SkyMed, l’Italia così può sedersi al tavolo dei grandi
Dopo quattro rinvii, dunque, il nostro satellite è riuscito a essere portato in orbita da uno dei razzi di Elon Musk, portando a sei il computo totale di SkyMed attualmente in orbita. Un passo importante, che permette all’Italia di avere lassù un sistema per l’osservazione della Terra ancora più all’avanguardia.
“Il vero punto di forza di COSMO-Skymed è la straordinaria flessibilità di utilizzo”. L’Agenzia Spaziale Italiana gonfia il petto: “L’occhio del radar può operare in modalità spotlight, concentrandosi su un’area di pochi km quadrati, e osservandola con risoluzione fino al singolo metro, stripmap o scanSAR. Brevissimi sono anche i tempi di risposta, cioè il tempo necessario per configurare la costellazione in modo da ottenere immagini dell’area desiderata”.
SkyMed vanta inoltre anche un brevissimo tempo dell’intervallo tra due passaggi sullo stesso punto, grazie al quale è possibile monitorare costantemente l’evoluzione della situazione in una particolare area, con un precisione importante.
Con SkyMed si compie un passaggio di fondamentale importanza per la prevenzione e la gestione dei disastri ambientali, in quanto rivela le cause sui fenomeni precursori con la sua capacità di monitoraggio. Non solo. Può controllare in maniera più dettagliata coste e oceani, risorse agricole e forestali, edifici con un occhio di riguardo verso la cartografia.
Uno strumento che permette all’Italia di sedersi al tavolo dei grandi, grazie alla stipulazione di accordi internazionali nel campo dell’Osservazione della Terra nell’ambito militare e civile, in particolare con la Francia e con l’Argentina.
“Questo lancio – chiosa Asi – consentirà di proseguire l’operatività dell’intera costellazione Cosmo SkyMed in orbita da più di quindici anni aumentandone le capacità complessive. Il programma raggiungerà quindi l’ennesimo importante traguardo, in linea con gli obiettivi prefissati dall’ASI e dal Ministero della Difesa”.