Grazie al netboot ora potremmo inserire Linux sul nostro cellulare Android: ecco come si fa

Per molti è una vera scelta di vita, perché cambiare sistema operativo può essere traumatico ma necessario. Grazie al netboot adesso è possibile passare a un sistema operativo basato su Linux, come postmarketOS, sul tuo cellulare, senza sovrascrivere il sistema operativo già installato.

Linux 20220117 tech
Linux sul cellulare Android, ora si può – MeteoWeek.com

In un recente aggiornamento postmarketOS ha aggiunto il supporto per “avvio di rete“, che essenzialmente consente di collegare un telefono Android con un bootloader sbloccato al computer, con un cavo USB, e avviare la distribuzione Linux mobile sul telefono. Basta scollegare e riavviare per tornare ad Android, come rivelato da TuxPhones.

Grazie al nuovo aggiornamento, lo “scambio” funziona in modo simile al modo in cui un LiveCD o LiveUSB ti consente di avviare un computer da una memoria rimovibile, senza scrivere nulla sulla memoria principale del tuo PC.

Un progetto ambizioso, un’alternativa al Robottino Verde e alla Mela più famosa al mondo

Android Mobile 20220117 tech
Android Mobile – MeteoWeek.com

Ma mentre la maggior parte dei computer desktop e laptop lo fa caricando il sistema operativo nella RAM, l’opzione di avvio di rete postmarketOS significa sostanzialmente che mentre il kernel Linux è caricato nella RAM, i file del sistema operativo rimangono sul tuo PC, motivo per cui basta scollegare il telefono per interrompere la connessione.

In altre parole, è un modo semplice per provare postmarketOS senza installarlo. L’unico difetto, se così si può dire, è che lo “scambio” è una sorta di prova, di esperimento, ha una validità a tempo determinato. Una utilità limitata, dal momento che non sarai in grado di muoverti senza discostarti molto dal tuo computer, dipende paradossalmente dalla lunghezza del cavo USB collegato al tuo dispositivo.

Teoricamente potrebbe essere possibile caricare l’intero sistema operativo nella RAM su dispositivi che dispongono di memoria sufficiente, consentendo di eseguire postmarketOS o altre distribuzioni Linux senza la necessità di tenere il telefono collegato a un PC con un cavo USB, ma il codice per fare in modo che ciò accada non sembra essere stato ancora unito al sistema operativo.

pmOS, l’acronimo del fin troppo lungo e difficile da ricordare PostmarketOS, è un sistema operativo libero e open-source, in fase di sviluppo, principalmente per smartphone, basato sulla distribuzione Alpine Linux. E’ stato lanciato nel 2017 con il codice sorgente disponibile su GitLab.

LEGGI ANCHE >>> Nuove regole per i cookie dei siti, ecco com’è intervenuto il Garante

Sin dalle prime versioni è piaciuto, a tal punto da convincere molti utenti a non dover essere obbligati a scegliere fra il Robottino Verde e la Mela morsicata più famoso al mondo. pmOS è in grado di eseguire diverse interfacce utente, basate su X e Wayland, come Plasma Mobile, MATE, GNOME 3 e XFCE.[5] Dal 2019 l’aggiornamento del sistema operativo ha permesso il supporto anche di Ubuntu Touch e Phosh.

LEGGI ANCHE >>> Fare mining con la propria Tesla? Si, e ci guadagni dai 400 agli 800 dollari per mese

Il progetto è di quelli ambiziosi: mira a fornire un ciclo di vita di dieci anni per gli smartphone, e magari infrangere la dicotomia Android-iOS.