L’ingombrante peso del canone sui contribuenti può, in alcuni casi specifici, essere totalmente eliminato in pochi passaggi
Il versamento relativo a questo obolo nazional popolare non sempre è gradito ai contribuenti. Tuttavia al fine di mantenere la qualità e i contenuti che il servizio fornito dalla televisione di stato garantisce è necessario che ogni cittadino faccia la sua parte.
Ma che succede, quando il rapporto con l’apparecchio televisivo è scarso, o per meglio dire nullo? Anche se può sembrarci una condizione decisamente peculiare, ci sono persone o gruppi familiari che non hanno nelle loro case una Tv, sia essa antica o di tipo super performante. Per queste casistiche la decisione del governo di imporre la tassazione direttamente in bolletta è stato quanto di più deleterio.
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Era il 2016, e l’allora governo Renzi, stabilì che il versamento del canone, che per l’occasione fu ridotto da 113€ a 90€, sarebbe dovuto transitare tramite le bollette relative alle utenze domestiche. La scelta fu premiante, e le casse della Rai, ringraziarono, con un abbattimento drastico di chi in maniera illecita si era sottratto al vincolo amministrativo ed economico.
Tuttavia è lecito pensare che chi non possiede una televisione abbia diritto a sottrarsi al pagamento di questo obolo. Ed in effetti questa scelta è possibile.
Come gli aventi diritto possono chiedere di non versare allo stato il canone Rai
E’ importante comprendere che la procedura, che esonera il cittadino da questa ulteriore forma di tassazione, ha dei vincoli ben precisi. Beneficiano di questa possibilità solo quei contribuenti che non posseggono apparecchi televisivi.
Al momento, e forse ancora per poco, non sono annoverati nella conta dei dispositivi i tablet e i computer, così come gli smartphone. Ma tra i piani strategici dell’amministratore delegato Fuortes vi è spazio per futuro che comprenda anche questi devices.
Dunque una volta stabilito che si ha i requisiti per procedere all’istanza sarà necessario svolgere alcuni passaggi che implicano la comunicazione ufficiale della richiesta di esonero. E’ fondamentale presentare una dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate. Questa potrà essere perorata tramite presentazione presso uno degli sportelli fisici presenti sul territorio nazionale. In alternativa, comodamente da casa, potremo inviare tutto tramite una pec.
E’ doverosa però una precisazione. Al fine di rientrare nelle tempistiche per l’elaborazione della domanda, dovremo fornire la documentazione entro e non oltre il 31 gennaio dell’anno per il quale si intende non pagare il canone. Se non riuscissimo a effettuare questa operazione per il giorno richiesto, è sempre possibile giocare la carta jolly, ovvero utilizzare la seconda finestra temporale che vede come ultima data utile il 30 giugno.
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Ma attenzione. Prima di procedere è utile essere molto certi della decisione presa. Qualora infatti si procedesse alla dichiarazione ma non ci fossero in realtà i requisiti per presentare la domanda, il cittadino rischia parecchio. Nel caso specifico infatti potrebbe andare in contro ad una ammenda pecuniaria, fino a un periodo di detenzione in carcere.