I nuovi vaccini e i miglioramenti di Alexa. Le future smart tv per il Digitale Terrestre che sta viaggiando verso il DVB-T2. I pieghevoli di Samsung (e non solo), i nuovi iPhone. Per una tecnologia che progredisce e fa passi da giganti, ci sono anche dei fallimenti registrati nel 2021.
Un annus horribilis per gli attacchi hacker, il peggiore nella storia. Per informazioni chiedere a Stati Uniti, Germania e Canada, le più bersagliate. Solo il 20% delle aziende ha affermato di non essere stata colpita, una percentuale in netto aumento rispetto al 32% dello scorso anno.
Il 94% dei malware vengono diffusi via e-mail, phishing in evoluzione, ransomware la principale minaccia. Un 2021 caratterizzato dalla crescita esponenziale degli attacchi ai portafogli digitali, con le criptovalute nel mirino. E’ stato hackerato perfino il portale dell’FBI, con falsi allarmi di cybersicurezza a centinaia di migliaia di utenti: nulla di compromesso ok, ma intanto un gruppo di ignoti è riuscito ad accedere ai server un’agenzia governativa di polizia federale degli Stati Uniti. E non è certo un piccolo particolare.
Zuckerberg, LinkedIn, Citizen e Colonial Pipeline: quanti disastri!
Un anno difficile per Mark Zuckerberg, sicuramente uno dei più colpiti dai fallimenti tecnologici registrati nel 2021. Ad aprile le informazioni personali di mezzo miliardo di utenti di Facebook, inclusi numeri di telefono, compleanni e indirizzi e-mail, sono stati pubblicati sul Dark Web. A ottobre (il 4) sono andati down, in un colpo solo, per ore e ore, contemporaneamente, Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger, che hanno causato oltre 6 miliardi di danno per il crollo delle azioni di Meta in borsa.
Come non menzionare il “disastro” LinkedIn: circa 500 milioni di profili dei suoi utenti erano stati messi in vendita su un sito web di hacker, nessuna violazione ok, un’aggregazione di dati provenienti da un numero di siti web e aziende che non può passare inosservata.
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Tanti fallimenti in questo 2021 che volge al termine. Citizen, una startup la cui app invia avvisi di criminalità in tempo reale, a maggio ha praticamente causato la trattenuta di un sospettato (falso) per l’incendio divampato a Los Angeles. Chiedete anche a Colonial Pipeline, uno dei più grandi oleodotti di carburante degli Stati Uniti, com’è stato il suo 2021, soprattutto dopo un attacco informatico con tanto di password compromessa che ha costretto la società a pagare un riscatto di 4,4 milioni di dollari per rimettere in funzione la rete dell’azienda. E fa niente se a giugno, gli investigatori statunitensi del Dipartimento di Giustizia hanno recuperato 2,3 milioni di dollari in criptovaluta pagati agli hacker, danno e beffa ormai erano stati fatti.
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Figlio di un fallimento tecnologico il “disastro” dell’8 giugno, quando innumerevoli portali tra cui Reddit, CNN, Amazon e molti altri sono stati oscurati a causa di un’interruzione della rete di distribuzione dei contenuti Fastly. Una settimana dopo è toccato a Akamai Technologies. Che ha rotto i siti inclusi quelli appartenenti a Southwest Airlines, United Airlines, Commonwealth Bank of Australia e Hong Kong Stock Exchange. Non si contano i down di internet. Meno male che il 2021 è passato, sperando che il 2022 non sia peggiore.