Una nuova sonda in Antartide, lanciata dall’Italia nel 25 dicembre

Il 25 dicembre è stato lanciato il pallone-sonda dell’Osservatorio meteo-climatologico dell’Enea. Anche durante le feste natalizie continua il lavoro dei nostri ricercatori in Antartide, a 15mila chilometri di distanza da casa. Le attività scientifiche del Pnra (Programma nazionale di ricerche in Antartide) non si fermano nemmeno per le feste natalizie.

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Il Pnra, finanziato dal Ministero Università e Ricerca, è gestito dall’Enea per la parte logistica e coordinato dal Cnr per la parte scientifica. Nelle tre basi di Mario Zucchelli (Mzs), Concordia e Little Dome, ci sono circa 140 ricercatori e tecnici che hanno passato questo Natale tra i ghiacci del Polo Sud.

Il lancio del pallone-sonda

Durante l’estate australe della spedizione 2021-2022, gli osservatori permanenti continuano le loro attività: in particolare, il 25 dicembre è stato lanciato per la prima volta il pallone-sonda dell’Osservatorio meteo-climatologico dell’Enea, al fine di comprendere i cambiamenti climatici.

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Infatti, studiando la dinamica atmosferica del continente antartico e delle sue variazioni su diverse scale temporali, si può capire meglio l’andamento dei cambiamenti climatici. Il lancio viene eseguito tutti i giorni. A Capodanno verrà compiuto alla presenza di tutto il personale nel piazzale antistante la Stazione Mario Zucchelli.

La cerimonia ha lo scopo di festeggiare l’inizio del nuovo anno e la metà della campagna estiva. In quei giorni si è nel mezzo del periodo di permanenza. Finita l’estate, solo 13 ricercatori rimarranno nella stazione durante l’inverno australe nella base di Concordia per ultimare le attività scientifiche e logistiche. Gli altri scienziati rientreranno nelle rispettive nazioni.

Come si festeggia il Natale

Ma come si è festeggiato il Natale nella stazione di ricerca? Ad animare le feste c’era uno chef d’eccezione: Francesco Lubelli, con la collaborazione di Vito Mollica ed Emanuele Puzo. Per il cenone della vigilia è stato proposto un menù tipico della tradizione italiana: fritti tradizionali, tartine, primi e secondi a base di carne e pesce. Ma non sono mancati nemmeno dolci tipici come panettoni e torroni e – ovviamente- vino italiano.

E’ stato più internazionale il menù proposto dagli chef Luca Ficara e Marco Smerilli nella base italo-francese Concordia. Infatti, qui il personale è internazionale ed è stato necessario accontentare i diversi giusti e le diverse tradizioni culinarie. Nella base non c’è una grande disponibilità di cibi freschi e questo ha reso tutto più complesso.

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Inoltre, i cuochi hanno dovuto tenere conto che in Antartide l’acqua bolle a 85° e le lievitazioni richiedono metodi alternativi. Queste differenze dipendono dalle condizioni ambientali estreme, come bassa pressione, scarsa umidità dell’aria e altitudine. Nonostante queste complicazioni il pranzo di Natale non è mancato. E anche la lontananza dalle famiglie è stata mitigata grazie alle moderne tecnologie, che consentono chiamate e videochiamate ai propri cari lontani migliaia di chilometri dai ghiacci dell’Antartide.

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