MIT e l’evoluzione della batteria mia vista prima: scordatevi quelle comuni

Meno, è meglio. Sembrerebbe che il settore della tecnologia abbia preso a prestito questo adagio, tanto utilizzato in architettura, per rendere sempre più “minimal” e poco ingombranti device e accessori di ogni genere.

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La sede dell’MIT a Boston – MeteoWeek.com

E dove se non presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) poteva essere inventato uno di questi accessori elettronici tanto all’avanguardia?

Un team di ricercatori della scuola di matematica e tecnologia più famosa al mondo ha infatti creato una batteria filiforme, agli ioni di litio, ricaricabile, la cui flessibilità la rende molto versatile. Si tratta di una “bobina” di filo arrotolabile che può essere addirittura dentro ai tessuti, per poterci realizzare una serie di dispositivi indossabili e batterie stampate in 3D di qualunque forma.

Unica nel suo genere: la nuova batteria dell’MIT è la prima auto ricaricabile

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La batteria flessibile realizzata dall’MIT – MeteoWeek.com

Non è naturalmente la prima volta che viene realizzata una fibra così fina da poter comunque contenere molti componenti elettronici, ma finora le batterie realizzate in passato avevano bisogno di essere alimentate da una fonte esterna. Mentre quella appena costruita dagli scienziati dell’MIT è del tutto autonoma.

Il lavoro alla base di questa batteria in bobina è stato descritto sull’autorevole rivista Materials Today, sulle cui colonne si legge che il progetto ha goduto del supporto dell’MIT MRSEC della National Science Foundation, dal US Army Research Laboratory attraverso l’Institute for Soldier Nanotechnologies, dal programma di borse di ricerca per laureati della National Science Foundation e dalla National Research Foundation of Korea.

La batteria è composta da un filo di fibra flessibile lungo 140 metri che può accumulare energia fino a 123 mAh, il che la rende adatta anche a ricaricare gli smartwatch. Per realizzarla, sono stati utilizzati nuovi gel per elettrodi ed elettroliti con un sistema che ne consente la disposizione originale pur avendo uno spazio molto ristretto.

Questa batteria è a dir poco prodigiosa, anche se viene tagliata non subisce perdita di elettroliti e non è possibile che vada incontro a dei cortocircuiti. L’interno di questa batteria è dotata di litio e altri materiali, mentre il rivestimento esterno la rende stabile e impermeabile.

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La cosa bella della nostra tecnologia è rappresentata dal fatto che possiamo incorporare più dispositivi in ​​una singola fibra a differenza di prodotti simili che richiedono un maggiore quantitativo di fibre”, ha dichiarato Jung Tae Lee, dell’MIT.

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La squadra di ricercatori dell’MIT ha già chiesto un brevetto per quanto ha già realizzato e andrà avanti a migliorare il progetto per aumentarne efficienza e potenza. Di questo passo, questo tipo di batteria potrebbe essere pronta per essere usata in prodotti commerciali in pochissimi anni.