Cosa ha effettivamente scoperto, lo scopriremo solo vivendo. Di certo qualcosa ha scoperto Yutu. Non un rover qualsiasi, ma il primo veicolo spaziale ad esplorare la superficie del lato più lontano della luna. Il suo robot ha fatto delle scoperte molto interessanti.
Yutu-2 è un rover prodotto in Cina, lanciato a dicembre 2018 e atterrato (sul lato opposto della Luna) a inizio 2019, nel cratere Von Kármán, in cima al lander Chang’e 4, e da allora si è diretto verso nord-ovest, utilizzando i suoi quattro payload scientifici per visualizzare e analizzare i dintorni.
Tanti analisi da fare, dunque, ma in mezzo a molti numeri, il Rover Yutu 2 si è imbattuto in qualcosa di mai visto prima. Un qualcosa, per qualcuno una capanna misteriosa a forma di cubo, per altri più semplicemente una roccia. C’è chi ha ipotizzato perfino un alieno.
Un oggetto non indentificato. Quante scoperte con Yutu
L’oggetto non identificato era nel mezzo di un piccolo cratere, inizialmente descritto da Our Space – un canale di divulgazione scientifica in lingua cinese affiliato alla China National Space Administration – con il termine cinese “jiao zhuang wu”, traducibile, un po’ liberamente, come “simile al gel”. Gli scienziati esterni sospettavano che la sostanza fosse del materiale vetroso. E in effetti, era proprio così. Un recente articolo sulla rivista Nature scritto da scienziati cinesi ha riferito che il materiale proveniva probabilmente da un meteorite sulla luna, datato meno di un milione di anni fa.
L’immagine sfocata di quelle specie (forse) di “capanna misteriosa” ha lasciato comunque un ragionevole dubbio anche sulla qualità dell’attrezzatura fotografica di Yutu 2. Tuttavia, la coppia di telecamere panoramiche del rover ha restituito un’enorme quantità di immagini impressionanti dal lato lunare più lontano.
Un’altra scoperta alquanto interessante del rover Yutu è stata una serie di frammenti di roccia che sporgevano dalla superficie, indicati da Our Space come “pietra miliare”, figlie di un impatto con un meteorite.
Apparentemente banali, in realtà tali rocce, fanno sapere dalla Cina, si stagliano su una superficie che è stata polverizzata nel corso di miliardi di anni, sia da micrometeoriti che da forti radiazioni solari.
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Finora le rocce scoperte da Yutu sono nella maggior parte dei casi rocce, indicatori di attività da impatto, che regalano importanti accenni sulla storia della luna e sulla composizione del materiale scavato o espulso dagli impatti, come nel caso di una serie di rocce relativamente giovani scoperte all’inizio del 2020.
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Yutu 2 ha, inoltre, sbirciato sotto la superficie lunare, usando il suo radar che penetra nel terreno per costruire un’immagine degli strati, raccogliendo onde elettromagnetiche riflesse. Sono stati rilevati tre strati distinti nel vicino sottosuolo, suggerimenti sugli eventi di impatto separati e di grandi dimensioni, che hanno contrassegnato e cambiata la regione.