Non bastavano gli aumenti in bolletta, ora ci si mettono anche le truffe che rischiano di prosciugarci il conto corrente
Il rischio di cadere nella rete dei truffatori è sempre dietro l’angolo. Ne è l’ennesima prova la frode che da diversi giorni sta colpendo diversi utenti, i quali si sono visti recapitare email sospette.
Il meccanismo è sempre lo stesso, dove i cybercriminali mettono a punto un sistema che ricalca le modalità abituali con le quali effettuiamo normalmente il saldo di un addebito legato alle utenze. In realtà una volta cliccato sul link di turno ci vengono chiesti dati e quant’altro che permettono a questi loschi personaggi del web di accedere ai nostri risparmi.
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In un clima storico dove siamo già tartassati dai rincari dovuti alla materia che ha fatto schizzare alle stelle gli importi dovuti in bolletta, questa truffa si colloca alla perfezione, mimetizzandosi in maniera perfetta un un panorama fatto di costi spropositati a carico dei cittadini.
La truffa dell’email falsa che fa leva su un ipotetico ultimo sollecito al pagamento
L’email che si sono visti recapitare nelle proprie caselle di posta elettronica portano la fallace firma di Tim. Il colosso della telefonia d’altronde è quello più diffuso per numero di contratti e facilmente potrebbe portare a cadere in errore. L’oggetto del messaggio è anche molto di impatto, visto che annuncia un contenuto alquanto spinoso. Questo infatti farebbe riferimento ad un improbabile ultimo sollecito al pagamento di una bolletta insoluta.
Una messa in scena quasi perfetta, visto che a supporto della richiesta di messa in regola, viene anche fornito un documento riepilogativo dei corrispettivi già versati, che rende la richiesta ancora più credibile e leggitima.
E da qui parte la truffa. Nel chiederci di saldare l’insoluto, ci viene messo a disposizione il classico tasto del “paga ora”. Un sistema che dovrebbe risolvere in un click tutta l’anima problematica.
Entrando nel link di riferimento, all’utente vengono chiesti non solo i suoi dati. Si presuppone che una volta contattati l’azienda già sappia chi siamo, se effettivamente risultiamo come clienti. Ma vi è di più. Per effettuare il saldo è quindi necessario inserire le specifiche della nostra carta di credito.
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Procedendo al “pagamento” stiamo di fatto regalando i nostri soldi a questi criminali. Tuttavia in caso di mail sospette di questo tipo, il primissimo controllo da effettuare è quello sul mittente.
Andando a verificare l’indirizzo dal quale parte l’email noteremo immediatamente che si tratta di nomi complessi e particolari, che difficilmente avranno a che fare con la Tim, che invia attraverso i suoi profilo ufficiali le comunicazioni ai clienti.