Nuovo accordo per la gigafactory Italvolt: che sia la scelta definitiva?

La Gigafactory Made in Italy è sempre più vicina visto l’accordo stipulato con la società ABB che si impegna a seguirne l’esecuzione 

La società fondata da Lars Carlstrom costruirà un impianto industriale a Scarmagno il cui progetto verrà firmato da Pininfarina- Meteoweek.com

La collaborazione tra la società di Lars Carlstrom e l’ABB potrebbe essere la chiave di volta che permetterà la velocizzazione della produzione delle celle per batterie. Nello specifico la società di elettronica avrà il compito di farsi carico delle parte di know-how legata all’implementazione delle soluzioni di elettrificazione, nonché lo sviluppo di processi  per il controllo automatizzato. Non per ultimo sarà sua cura disporre la distribuzione e la gestione dell’energia.
Secondo gli accordi intercorsi, sarà la stessa società a farsi carico dell’ ottimizzazione dei processi produttivi.

Questi saranno improntanti all’automazione e all’uso massiccio della componente robotica che potrebbe migliorare e ridurre drasticamente le operazioni.

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Ma il supporto a Italvolt non si limiterà a questo. Saranno forniti anche il servizio di analisi e raccolta dati, nonché gestione in cloud. Questo aspetto permetterà di elaborare una reportistica più accurata che farà da perno al sistema di pianificazione della produzione. In questo modo saranno garantiti il controllo qualità e di tutto il processi.

L’ambizioso progetto di Italvolt e quali saranno i benefici per gli utenti

La scelta di costruite i componenti fondamentali delle auto permetterà di dare un maggiore sprint al settore delle ibride ed elettriche – Meteoweek.com

Come precedentemente annunciato sarà Scarmagno, nel torinese, ad essere scelta come sede del nuovo polo industriale che si occuperà della produzione delle celle per le batterie delle auto elettriche. Il progetto dello stabilimento sarà affidato all’esperienza dei progettisti del team di Pininfarina, che contano di avviare i lavori agli inizi del 2022. Rispettando il cronoprogramma, sempre che non ci siano intoppi di varia natura, saranno portati a termini entro i prossimi due anni.

Un progetto che si rileva già agli esordi molto ambizioso, considerando che il budget investito si aggira sui 3,4 miliardi di euro, e che una volta raggiunto il pieno regime produttivo riuscirà a supportare una capacità annua di 45 GWh.

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A comunicare con quanto entusiasmo è stata accolta la partnership tra Italvolt e ABB sono proprio le parole del CEO Lars Carlstrom. Il sodalizio raggiunto non poteva essere dei più propizi. Sarà proprio questo a permettere all’azienda di mantenere alto il livello e l’eccellenza dei prodotti. Siamo di fonte ad una collaborazione preziosa, visto proprio l’esperienza nel settore che l’ABB ha raggiunto negli anni e la riconoscibilità del suo lavoro a livello globale.

Non da meno la scelta della sede, che appare mai cosi strategica. Torino infatti potrebbe diventare il volano dell’industria dell’innovazione, dove si potrebbero concentrare le aziende che si occupano di componenti nonché di progetti all’avanguardia.  E questo avrebbe valore non soltanto per il territorio nazionale ma anche per la distribuzione delle risorse, come è stato per il progetto voluto fortemente dall’ESA.