Gigafactory Italvolt cambia strategia e acquista l’area appartenuta all’ex Olivetti: cosa significa ?

Italvolt diventa realtà. Firmato un progetto che vale 3,4 miliardi di euro. A Scarmagno sorgerà la Gigafactory per la produzione di batterie al litio. 

Italvolt firma accordo con Prelios e si aggiudica l’ex area Olivetti – MeteoWeeek.com

A Torino, nel comune di Scarmagno (alle porte di ivrea), Lars Carlstrom, CEO di Italvolt, ha sottoscritto un accordo storico con Prelios Sgr, gestore immobiliare del Fondo Monteverdi, per l’acquisto dell’ex area Olivetti. Parliamo di un’area di un milione di metri quadrati, tra Scarmagno e Romano Canavese, dove sorgerà la Gigafactory per la produzione e lo stoccaggio di batterie a ioni di litio per veicoli elettrici.

L’investimento vale complessivamente circa 3,4 miliardi di euro; è stato questo il prezzo da pagare per dare inizio ad un progetto ambizioso: far diventare Gigafactory la realtà di Scarmagno più grande del sud Europa.

Tra i partner ci sono Pininfarina, America Manganese, Rambol, Pwc strategy & project management. L’obiettivo è rivolgersi ad un mercato prettamente nazionale, con un occhio di riguardo anche per quello tedesco.

Il prossimo step è l’ottenimento dei permessi di costruzione attesi per l’inizio del 2022. Il nuovo impianto, di 300 mila metri quadri, sarà progettato dalla divisione architettura di Pininfarina.

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IL MOTIVO DELL’INVESTIMENTO

Le batterie per le auto elettriche saranno il business dei prossimi anni. Un business a cui stanno puntando anche costruttori di auto e nuove startup. Obiettivo: soddisfare una domanda che nella sola Europa è stimata in crescita ad un ritmo del 24% all’anno e destinata a superare i 1.200 GWh nel 2035.

Ecco dunque il motivo che spinge l’imprenditore svedese Lars Carlstrom a puntare sul futuro e realizzare sul sito della ex fabbrica Olivetti di Scarmagno una gigafactory in grado di produrre accumulatori per 45 GWh, destinati in seguito a salire fino a 70 GWh.

La previsione è quella di occupare direttamente 4.000 addetti con ripercussioni positive anche sull’indotto, stimate in 10.000 lavoratori.

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IL PROGETTO IN 5 PUNTI

  • Italvolt prevede la realizzazione di un nuovo stabilimento, il cui progetto è stato affidato alla divisione Architettura di Pininfarina.
  • Il fornitore di soluzioni innovative, impianti e tecnologie sarà Comau, importante realtà nel campo dell’automazione industriale. Si occuperà anche della realizzazione del laboratorio di ricerca e sviluppo a disposizione di accademici e partner industriali impegnati nella mobilità elettrica.
  • Il terreno da 1 milione di metri quadrati sarà bonificato e riqualificato.
  • Una superficie di 300mila metri quadrati sarà destinata alla costruzione del nuovo impianto.
  • 20mila metri quadrati saranno riservati alla creazione di un centro Ricerca & Sviluppo sulle batterie a ioni di litio per i veicoli elettrici.

PERCHE’ PROPRIO IL SITO DI SCARMAGNO?

La scelta sul comune di Scarmagno è ricaduta principalmente per questioni di posizionamento geografico, poiché ben collegata con le principali arterie stradali e ferroviarie. In aggiunta, c’è una concreta possibilità di attingere ad una manodopera, quella piemontese, storicamente attiva nel settore automobilistico e in quello tecnologico. Non a caso, l’area acquistata da Italvolt, infatti, ha ospitato dal 1960 fino ai primi anni 2000 la fabbrica nella quale Olivetti ha prodotto computer e sistemi di calcolo. Risulta dunque essere una zona con una grande storia ed esperienza alle spalle.

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L’ACCORDO CON LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

«L’accordo con Prelios rappresenta un passo chiave nel nostro progetto e l’acquisto dell’area rispetta le tempistiche. Si tratta di una zona dismessa che ha un ampio potenziale e che restituiremo al contesto locale offrendo posti di lavoro e riqualificazione dell’ambiente».

Questo quanto spiegato dallo stesso Lars Carlstrom, CEO e fondatore di Italvolt.

«Oggi è una giornata storica per il Canavese. Ringrazio Lars Carlstrom per aver individuato in quest’area dove far nascere un’azienda che porterà benessere al Canavese e a tutta la nazione».

Ha salutato così la firma dell’accordo il sindaco di Scarmagno, Adriano Grassino.

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