Il brillamento associato all’espulsione di massa coronare potrebbe causare forti perturbazioni alle comunicazioni a livello globale
L’esplosione che ha causato il rilascio di particelle sta viaggiando molto rapidamente verso il nostro pianeta. Secondo quanto stimato saremo investiti in pieno da questo fenomeno tra la giornata dell’11 e quella del 12, e sono già in corso le prime problematiche a carico dei sistemi.
Ad essere coinvolti per primi sono stati gli apparecchi dell’India. Infatti il brillamento si è propagato nell’area dell’Oceano Indiano e ad averne fatto le spese sono stati gli apparecchi che sfruttano frequenze al di sotto dei 25 MHz, tipicamente quindi le navi, gli aerei e le radio in generale.
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A darci conferma del fenomeno in corso sono state le immagini diffuse dal Solar and Heliospheric Observatory le quali mostrano chiaramente un alone che avvolge completamente il Sole.
Si tratta di un fenomeno di media entità, catalogato sulla scala dei valori come M 1.6, l’eruzione solare dell’area AR2882, che trova in un punto particolarmente sfavorevole per la Terra.
Il fenomeno del brillamento e come questo sta impattando sulla rete di comunicazione
A confermaste l’osservazione è stata poi la NASA e il suo Solar Dynamics Observatory. Tuttavia non c’è nulla di imprevisto. Infatti secondo i modelli relativi alla consueta attività solare siamo giunti al picco di un ciclo della durata di 11 anni, dove non è raro incontrare situazioni di questa natura.
Anche l’entità del brillamento è nella norma. In presenza di fenomeni di questa classe energetica è solito il verificarsi di blackout radio da piccoli (R1) a moderati (R2) sulla parte illuminata del pianeta terra. Nei casi estremi tuttavia possono anche verificarsi episodi più estremi come le tempeste solari.
Inoltre in base al grado di intensità, può verificarsi un rilascio di massa coronale più o meno inteso. È a carico di questo che si presenta in maniera significativa il fenomeno delle aurore boreali.
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Come risultato del brillamento l’atmosfera terrestre risulta al momento carica di ioni. E questo sono influenzati appunto dalle particelle solari rilasciate. Ciò potrebbe portare alla registrazione di aurore boreali anche a latitudini più basse. Si stima addirittura che potranno essere viste anche nei cieli di New York.
Si stima che in questo caso la modestia del fenomeno si traduca in un status di tipologia per lo più scenografica, ma in termini tecnologi il rischio è molto più significativo. Il potenziale rischio che a ricevere una battuta di arresto siano per lo più le reti internet. I collegamenti che oggi reputiamo fondamentali per ogni operazione del quotidiano potrebbero paralizzarsi, andando a causa degli ingenti danni economici oltre a mettere sotto scacco il quadro delle comunicazioni globali.