Continua il Cavo di Google che attraversa i mari: questa volta arriva in Africa

Il progetto ambizioso del gigante del Big Tech prevede una rete di connessione che possa permettere al continente africano di superare il gap tecnologico 

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Google si impegna a mettere solide basi a quella che sarà la connettività globale del futuro – MeteoWeek.com

Questa volta Google ha pensato davvero in grande. E punta alla realizzazione di un progetto mastodontico da completare entro il 2026. L’attività prevede di cambiare radicalmente la vita di 1,3 miliardi di persone, ovvero il bacino di utenza di tutto il territorio africano.

Un continente con un tasso di crescita tra i più alti a livello globale che promette di diventare il banco di prova per tutti i settori che puntano ad un aumento concreto di business. In particolar modo per le aziende informatiche che potrebbero guadagnare molto dal superamento del gap tecnologico attualmente in corso.

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La scelta di Google quindi ha un carattere sistematico e strategico puntato ad emancipare una fetta di popolazione che rimane ancora fuori dai mercati internazionali, penalizzata soprattuto dalla mancanza di una infrastruttura idonea.

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Le decisioni strategiche prese da Google impatteranno sulle vite di miliardi di persone – MeteoWeek.com

A spiegare meglio le caratteristiche del progetto è stato l’amministratore delegato dell’azienda di Mountain View, Sundar Pichai. Durante la rassegna stampa del 6 ottobre ha spiegato quelli che sono i capisaldi di un piano di sviluppo molto ambizioso e ardito. A partire dai capitali necessari. Si parla infatti di un miliardo di dollari, una cifra che se attentamente valutata, può far capire quali sono gli interessi commerciali. E quali saranno i profitti di ritorno in proporzione.

Anche per quanto riguarda le tempistiche parliamo di tempi abbastanza brevi. Si stima infatti che l’installazione e la messa a regime degli impianti non superi come data il 2026. Questo timing richiederà sicuramente un planning con attività strettamente cadenzate.

Google ha rinominato l’infrastruttura “Equiano”. Si tratta di un cavo subacqueo che attraverso il mediterraneo giungerà in Africa passando per la Namibia e la Nigeria fino al ragionamento dell’isola di Sant’Elena. La connessione permetterà agli utenti non soltanto di usufruire di una rete dati più performante e in definitiva più veloce. Sarà sopratutto il volano che garantirà un mercato dei providers di telefonia più vivace, maggiore competitività e di conseguenza prezzi sicuramente più vantaggiosi per le persone.

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Ma l’attività di Equiano va vista in maniera più ampia, considerando che si prevedono l’investimento di 50 milioni di dollari a beneficio delle startup in loco, oltre allo stanziamento di prestiti del valore di 10 milioni di dollari a supporto dell’imprenditoria  locale di paesi come il Ghana, il Kenya e la Nigeria.

La totalità di questo piano strategico dovrebbe permettere il superamento di due grossi nodi che attualmente fanno girare la connettività africana con il freno a mano tirato. Ovvero, la distribuzione della banda larga, ancora scarsamente presente, e la mancanza di una presenza a tappeto di dispositivi tecnologici come tablet e smartphone. Dunque una grande scommessa, ma non soltanto a beneficio del Big Tech.