Meno gas serra e stop agli allevamenti intensivi grazie al maiale vegano

Un nuovo cibo impensabile da realizzare fino a pochi anni fa arriva nei nostri piatti, promettendoci di non rimpiangere l’originale

inquinamento giornata della terra
Le risorse del pianeta non sono infinite e alcuni comportamenti associati all’economia gastronomica non possono più essere praticati così come abbia fatto fino ad oggi – MeteoWeek.com

Quella del roseo animaletto è uno dei business più duttili che si possano trovare nel settore dell’allevamento. Ogni sua parte ricade in un ben definito settore merceologico, e non si tratta solo di quello alimentare. Ma se è vero che del maiale non si butta via nulla, lo sviluppo dell’economia che gli gira intorno è dei più impattanti.

La sua impronta ecologica è catastrofica, e quindi non più sostenibile. A cercare una nuova via per sostituire, almeno dal punto di vista gastronomico questo mammifero ci hanno pensato gli scienziati di  Impossible Foods. La start-up, specializzata nella produzione di cibo alternativo a quello della filiera dalle carne, ha annunciato il lancio del suo Impossible Pork.

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Immettendo questo tipo di surrogato della carne è previsto una riduzione dell’85% in meno di acqua rispetto a quella impiegata negli allevamenti intensivi, e un ulteriore abbattimento delle emissioni di gas serra del 77%.

Dove potremo provare in esclusiva il nuovo Impossible Pork

-Diminuendo la domanda anche gli allevamenti dovranno ridurre la produzione, ci sarà un nuovo futuro per il proverbiale suino? – MeteoWeek.com

Per poter assaggiare per primi l’Impossible Pork dovremo però guardare al mercato della ristorazione americano. Per il piatto è prevista una premiere, con tutti gli onori del caso, presso il Momofuku Ssäm Bar di Manhattan. In seguito, dal 4 ottobre, l’attenzione si sposta ad Hong Kong dove verrà servito da più di 100 ristoranti. A novembre sarà il turno di Singapore. Per quanto riguarda l’Europa invece dovremo attendere ancora, visto che non è indicato, al momento, un planner per il nostro continente.

Pochi fortunati hanno avuto occasione di provare in anteprima il prodotto lo scorso anno durante la CES di Las Vegas, ma anche in quella occasione le impressioni erano state positive.

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Secondo le dichiarazioni ufficiali rilasciate dall’ufficio stampa siamo di fronte ad un cibo che non è solo etico ma anche salubre. E si rivolge ad un pubblico di fooder molto ampio compreso quello dei celiaci, visto che non contiene glutine. Analizzando le tabelle nutrizionali avremo, per 113 grammi, ovvero una porzione, i seguenti valori:

  • 220 calorie
  • 13 gr di grassi, di cui 7 saturi
  • 2,7 mg di ferro
  • zero colesterolo

Caratteristiche sicuramente migliorative rispetto all’originale considerando l’abbattimento del 36% dei grassi saturi e lo sprint di ferro addizionale previsto dal nuovo Impossible Pork.

Dal punto di vista ambientale la scelta di adottare un surrogato ha un enorme vantaggio, ma anche dal punto di vista della salute. E la strategia di rivolgersi inizialmente ad un utenza, quella americana e quella asiatica, non è banale, vista l’incidenza altissima in queste popolazioni, di malattie legate all’obesità.