Juice Technology mette in piano il tema della sicurezza all’IAA Mobility di Monaco, per sviluppare soluzioni di ricarica che siano sicure contro gli attacchi di sicurezza informatici.
Juice Technology è un’azienda svizzera che si occupa della roduzione e commercializzazione su scala sociale di soluzioni alternative, e non, per la mobilità elettrica, specializzatasi sin dai suoi inizi nel 2014 nella produzione di prodotti per la ricarica dei veicoli elettrici. Avete capito bene, le famose colonnine per la ricarica delle auto elettriche che si trovano nei parcheggi appositi e lungo la strada, principalmente nei punti di sosta. Il loro ultimo prodotto, Juice Booster 2 è una soluzione di ricarica che permette di collegare il nostro veicolo alle più diverse prese di corrente, ovvero non solo da quelle ideate per la ricarica elettrica ma anche da quelle domestiche sino alle industriali blu e rosse, persino per le tradizionali connessioni Type-2 delle colonnine gestendo potenze di ricarica sino a 22kW a seconda della fonte e del tipo di vettura. (come fanno sapere dal sito principale che riporta la notizia).
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La cyber sicurezza: un argomento troppo critico ancora oggi
In occasione di IAA Mobility, la fiera sulla mobilità che si sta svolgendo in questi giorni a Monaco di Baviera, Juice Technology ha messo il carico da 100 sul piatto, rivolgendosi agli uffici stampa e ad altre aziende sul tema della cybersicurezza, un tema che accomuna tutti nel bene e nel male. In questa edizione è stata messa al centro la sicurezza, non tanto dei veicoli quanto dell’ecosistema di ricarica, necessario alle automobili elettriche per circolare liberamente e senza fermarsi in mezzo alla strada, e nel quale Juice Technology entra a far parte a pieno diritto dopo e sue colonnine di cui vi accennavamo prima, davvero insuperabili nel loro campo. Parlare di sicurezza nell’ambito della ricarica elettrica implica trattare 3 ambiti collegati tra di loro: la sicurezza fisica, quella dell’utente e la cosiddetta cyber security. La novità assoluta infatti quest’anno riguarda il tema della cyber security collegato alle soluzioni di ricarica. E’ questo un tema critico per Juice Technology come per le altre aziende, che vuole per l’intero ecosistema, delle soluzioni di ricarica senza il valutare rischio di accessi indesiderati dei dati e delle infrastrutture.
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Che problema sussiste?
C’è un problema di cyber sicurezza legato alla gestione delle infrastrutture di ricarica, lo stesso che Juice Technology ha cercato di spiegare a Monaco: un attacco esterno di un sistema che ha più punti di ricarica in circolazione, potrebbe portare a forzare un comportamento errato, come ad esempio quello di generare un carico superiore rispetto alla potenza complessiva disponibile e che può effettivamente sopportare, che si conclude solo con l’intervento delle protezioni e quindi all’interruzione immediata del servizio. E alle colonnine installate sia in abitazioni private come in piccoli uffici e aziende? Sono collegate alla rete e per questo motivo potenziali punti di accesso all’infrastruttura di rete aziendale e alla rete interna da parte di esterni.
Come risolvere questo problema?
- In primo luogo identificare il problema
- fase di protezione, integrata all’interno dei dispositivi: questa è basata su scelte legate al design e ai componenti interni, ad un approccio che metta la sicurezza al primo posto
- espansione della mobilità elettrica
- la gestione dei dati e in generale la protezione da accessi e interventi informatici non autorizzati.