La Corea limita le decisioni di Google e Apple: entrano nuove regole in vigore

L’assemblea nazionale della Corea del Sud approva una legge “anti-Google” che coinvolge anche Apple 

Il governo coreano approva una legge che non piace alle due big – Meteoweek.com

Si chiama Telecommunication Business Act, la legge votata dal Parlamento coreano e in attesa di sottoscrizione dal presidente Moon Jae-in. Leader è già alla guida del governo dal 2017 e sta traghettando un delicato momento di transizione tecnologica.

L’atto è un complesso coacervo di regolamenti, tutti finalizzati a costruire uno scheletro normativo che garantisca la promozione di un benessere sociale, una crescita sostenibile ed equa delle attività di telecomunicazioni e la garanzia di convenienza agli utenti che utilizzano i servizi di acquisti online o app, ad esempio, attraverso un mercato ragionevole e trasparente.

A fare i conti con le decisioni del governo coreano saranno sopratutto Google e Apple. Questa aziende verrebbero toccate profondamente dalla limitazioni alle operazioni sui loro store online a causa delle loro policy inique.

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Se la legge dovesse concretizzarsi gli sviluppatori non sarebbero più costretti a pagare un “dazio” digitale come avviene attualmente. Infatti al momento sono obbligati a versare alle Big Tech delle commissioni sugli acquisti che mediamente si aggirano intorno al 30%, fatto salvo le scontistiche.

Qualora il creatore dell’app decidesse di non versare questo obolo, le politiche commerciali entrano in azione, bloccando la possibilità da parte di un cliente di portare a termine l’acquisto

Con l’entrata in vigore della legge, il governo coreano inquadra questa pratiche scorrette come fossero reati. Chiede a Google e Apple di adeguarsi alla normativa, e dichiara che la Korea Communications Commission potrebbe multare i trasgressori con una pesante sanzione pari fino al 3% del fatturato realizzato nel territorio coreano.

La legge Telecomunication Business Act è un’apripista

A risentire maggiormente della legge saranno Google e Apple – MeteoWeek.com

La Telecommunication Business Act quindi è un complesso schema normativo che inquadra le irregolarità. Il capitolo 6 in tema di disposizioni penali non ci va leggero. Qualora il soggetto, in questo caso le Big Tech negassero, senza giustificato motivo, l’erogazione del servizio di telecomunicazioni rischierebbero gravi ripercussioni.

E citando l’articolo 70 possiamo ritrovare che i trasgressori sono puniti con la reclusione non superiore a tre anni o con una cospicua ammenda pecuniaria.

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Le intenzioni del governo sudcoreano sono chiaramente quelle di assumere il ruolo di mediatore tra le aziende che ospitano sul loro marketplace i servizi e gli sviluppatori, diventando quindi un ponte tra gli interessi delle une e degli altri. Tra le proposte, una delle più accreditate, sarebbe quella di sfuttare i canali di pagamento senza commissioni, come ad esempio PayPal.

Intanto a livello internazionale, il dibattito si anima e il mondo del web prende le misure.

Entrambe le aziende tirate in ballo, che hanno già affrontato burrasche in tema di antitrust in altri paese e su diversi fronti, mantengono una posizione granitica. Secondo quanto dichiarato dai loro portavoce, se la legge passasse e il modello fosse replicato in maniera seriale, i rischi sulla privacy e sulla cybersicurezza potrebbero essere molteplici.

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