Un progetto di ricerca sui dispositivi connessi ad alta efficienza energetica che punta a rendere alcuni sistemi elettronici futuri energeticamente autonomi.
Mit ed Ericsson, uno Massachusetts Institute of Technology, fra le più importanti università di ricerca del mondo; l’altra multinazionale svedese quotata in borsa e operante in 180 paesi nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, software e infrastrutture in ambito ICT a operatori di telecomunicazioni, pubblica amministrazione e altre industrie, stanno collaborando per rendere possibile l’alimentazione dei dispositivi attraverso il Wi-Fi.
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“Mentre i dispositivi connessi ad alta efficienza energetica fanno il prossimo passo avanti, siamo entusiasti di collaborare con Ericsson per affrontare le principali sfide tecniche”. Anantha P. Chandrakasan, professoressa del MIT nonché preside della School of Engineering del MIT, apre così al progetto congiunto. “Combinando la nostra conoscenza con l’esperienza di Ericsson nella tecnologia mobile, miriamo a sviluppare hardware che alimenterà nuove entusiasmanti applicazioni di intelligenza artificiale all’avanguardia, con il fine di compiere passi da gigante nella prossima generazione di reti mobili”.
MIT e di Ericsson, insieme per sfruttare e alimentare le reti wireless senza bisogno di batterie o stazioni di ricerca
Sulla stessa lunghezza d’onda, Magnus Frodigh, capo di Ericsson Research. “Il 5G sta portando a un IoT completamente realizzato e ci avvicina a un mondo veramente connesso – spiega – minuscoli dispositivi IoT e reti cognitive basate sull’intelligenza artificiale sono due fattori trainanti del prossimo balzo in avanti. Lavorando con i brillanti team del MIT, speriamo di sviluppare l’hardware che renderà possibile tutto ciò”.
MIT e di Ericsson vogliono sfruttare le stesse reti wireless che portano ai dispositivi, per alimentarli, senza ricorrere a batterie o stazioni di ricerca. Un progetto congiunto da sviluppare in più fasi, step by step: prima bisogna raccogliere l’energia dai segnali RF, poi convertire quei segnali che possono alimentare l’elettronica, infine costruire i circuiti elettronici da far funzionare con livelli estremamente bassi di energia forniti dai segnali RF. Le nuove generazioni di reti mobili dovranno offrire all’utente finale velocità ultraveloce, una bassa latenza direttamente proporzionata a un’eccezionale affidabilità. Tuttavia, le reti grandi e ricche di funzionalità sono strutture complesse da gestire per gli operatori di rete. Per questo Ericsson sta lavorando alla ricerca di reti cognitive, che si basano sull’intelligenza artificiale (AI) per consentire un funzionamento di rete sicuro e automatizzato.
La ricerca riguarderà e punterà sulla la potenza di calcolo, la velocità e l’efficienza energetica delle reti cognitive. MIT ed Ericsson, in tal senso, alla scoperta di nuovi materiali per i chip dei computer che imitano la struttura del cervello umano per utilizzare meno energia rispetto agli odierni progetti di chip a base di silicio. Questo progetto includerà anche la ricerca sui dispositivi che utilizzano quei materiali e le architetture di computer su cui funzioneranno i sistemi risultanti.
Il secondo progetto della collaborazione esplorerà i modi per rendere alcuni futuri sistemi elettronici veramente autonomi eliminando la necessità di ricarica. I ricercatori mirano ad alimentare i dispositivi attraverso l’aria utilizzando le onde a radiofrequenza convenzionalmente utilizzate per i segnali TV e di comunicazione. N due, sarà più semplice.