In questo periodo pare che degli hacker stiano prendendo di mira diverse regioni dell’Italia. Questa volta è stato il turno della Toscana.
Un mese di fuoco, e soprattutto di hacker. In un brevissimo lasso di tempo si sono verificati una serie di attacchi digitali devastanti, che hanno portato alla perdita di molti dati importanti. Tra questi vediamo protagonista, ad esempio, la Regione Lazio. La notizia aveva già sconvolto l’opinione pubblica nei primi giorni di agosto. Tutt’ora il problema non è ancora completamente risolto.
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Adesso, invece, è toccato alla Regione Toscana. Ha dovuto provvedere per respingere l’ondata di hacker nel suo territorio. In particolar modo il danno maggiore sono stati la cancellazione di dati molto importanti, ovvero quelli epidemiologico-statici.
Il colpo grosso è avvenuto tra il 17 e il 18 Agosto attraverso un virus di tipo ransomware, in grado di criptare e rendere illeggibili i dati che raccoglie. Tramite questo è stato possibile penetrare nel sistema dell’Ars, e distruggere persino i file delle loro macchine. Il virus, nonostante i danni provocati, è stato individuato e bloccato dagli esperti di informatica prima che potesse compiere altri disastri.
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I tecnici sono al lavoro costantemente per il recupero delle informazioni perse, utilizzando dei back up in precedenza effettuati. Secondo alcune fonti, inoltre, non sono state rubate le informazioni, bensì solamente distrutte. Fortunatamente, visto che l’Ars, Agenzia regionale di sanità, non tratta i dati personali degli utenti nelle sue attività di studio, quest’ultimi non hanno subito alcun danno. Stessa cosa per la banca dati, il sito o la posta del server, che sono rimasti invariati. In ogni caso verrà esposta una denuncia alla polizia postale, da parte sia della Regione che dall’Ars. Lo scopo, ovviamente, sarà quello di rintracciare nel modo più rapido possibile i responsabili di questo attacco hacker.
È possibile, inoltre, che nei prossimi giorni possano essere prese di mira altre istituzioni o addirittura la gestione delle reti energetiche e telefoniche. Ma anche le aziende e ditte private, quotate in Borsa, potrebbero essere a rischio. Per questo il governo raccomanda massima attenzione e soprattutto protezione in caso dovessero avvenire altri attacchi.
In questo momento i punti maggiormente protetti pare che si trattino proprio dei server degli ospedali. Si pensa, infatti, che potrebbero essere il prossimo obiettivo degli hacker. Avevano già provato a distruggere la piattaforma regionale, del Lazio, per le vaccinazioni. Soltanto dopo una settimana i tecnici sono riusciti a riabilitarla completamente, salvando oltre 6 milioni di dati sanitari dei cittadini.
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