Si parla molto, tantissimo, delle missioni molto vicine a delle vere e proprie gesta storiche di “papà” Perseverance e del “figlioccio” Ingenuity, ma su Marte non ci sono soltanto loro. C’è anche il Curiosity, un altro rover della NASA per l’esplorazione del Pianeta Rosso, lanciato il 26 novembre 2011, atterrato il 6 agosto 2012, all’interno della missione Mars Science Laboratory.
Un nuovo video di Curiosity, al suo nono anno permettendo agli spettatori di visitare la posizione del rover su una montagna marziana. Le immagini spettacolari mostrano rocce bitorzolute e colline arrotondate, una delizia per gli scienziati. Mentre il rover Curiosity della NASA scala il Monte Sharp, c’è un panorama pazzesco, una montagna alta 8 chilometri all’interno del bacino di Marte di 154 chilometri di larghezza, catturato il 3 luglio 2021 (il 3.167° giorno marziano, o sol, della missione).
LEGGI ANCHE >>> Risolto il mistero del campione di roccia smarrito su Marte: parla il rover Perseverance
Questa posizione è particolarmente eccitante: i veicoli spaziali in orbita attorno a Marte mostrano che Curiosity è ora da qualche parte, tra una regione ricca di minerali argillosi e una dominata da minerali salati chiamati solfati. Gli strati della montagna in quest’area possono rivelare come l’antico ambiente all’interno del cratere Gale si sia prosciugato nel tempo. Cambiamenti simili sono stati osservati in tutto il Pianeta Rosso. Studiarlo così da vicino è stato un importante obiettivo, che rientrava nella missione ad hoc della NASA. In poco meno di tre minuti è possibile esplorare una zona differente a occhio nudo da quella di Sud Séítah dove sono presenti dune di sabbia oltre a rocce con conformazioni diverse (e che attualmente è esplorata da Ingenuity e Perseverance).
Curiosity avanti tutta: 16 miglia e un canyon ancora da esplorare
“Le rocce qui cominceranno a dirci come questo pianeta un tempo umido si è trasformato nell’arido Marte di oggi, e per quanto tempo gli ambienti abitabili sono sopravvissuti anche dopo” ha detto Abigail Fraeman, vice scienziata del progetto Curiosity al Jet Propulsion Laboratory della NASA a California del Sud.
LEGGI ANCHE >>> Perseverance, la NASA ancora vince una sfida: i test del nuovo materiale che potrebbe salvarci sulla Terra
Curiosity è atterrato nove anni fa, il 5 agosto 2012 PDT (6 agosto 2012 EDT) per studiare se diversi ambienti marziani avrebbero potuto supportare la vita microbica nell’antico passato del pianeta, quando esistevano laghi e acque sotterranee all’interno del cratere Gale. Il rover polverizza campioni di roccia con un trapano sul suo braccio robotico, quindi spruzza la polvere nel telaio del rover, dove un paio di strumenti determinano quali sostanze chimiche e minerali sono presenti. Curiosity ha recentemente perforato il suo 32esimo campione di roccia da un obiettivo soprannominato “Pontours” che aiuterà nei dettagli la transizione dalla regione dei minerali argillosi a quella dominata dai solfati.
E’ inverno nella parte di pertinenza di Curiosity, i cieli sono relativamente privi di polvere, c’è una visione chiara fino cratere Gale. Una grande opportunità per il team della NASA, che ha potuto analizzare meglio le 16 miglia (26 chilometri) che Curiosity ha percorso finora. “Il giorno dell’atterraggio è ancora uno dei giorni più felici della mia carriera professionale”, ha affermato il nuovo project manager della missione, Megan Richardson Lin del Jet Propulsion Laboratory della NASA nel sud della California. “Stiamo guidando un robot mentre esplora un altro pianeta. Vedere come nuove scoperte e risultati scientifici guidano le attività quotidiane è estremamente gratificante”. C’è altro da scoprire lungo la strada. Curiosity ha già iniziato un percorso che si snoda tra “Rafael Navarro Mountain”, recentemente soprannominata così per onorare uno scienziato di missione deceduto, e un’imponente collina più alta di un edificio di quattro piani.
Nel prossimo anno, il rover attraverserà queste due caratteristiche in uno stretto canyon prima di rivisitare il “Greenheugh Frontone”, un pendio con un cappuccio di arenaria che il rover ha raggiunto brevemente l’anno scorso. Avanti così.