Addio al Canone RAI, l’odiatissima tassa in bolletta

Insieme al bollo automobilistico, la tassa sulla televisione, il famigeratissimo Canone RAI, è forse la tassa più odiata dagli italiani. Nato in epoca fascista, nel 1938, per volere di Benito Mussolini, il Canone RAI costituiva di fatto una tassa su “beni di lusso” in quanto la televisione, all’epoca, era prerogativa di pochi. E costava l’equivalente di oltre 800 euro odierni, ossia 8 lire.

Canone RAI, la prima volta fu nel 1938 - MeteoWeek.com
Canone RAI, la prima volta fu nel 1938 – MeteoWeek.com

Nel tempo, il Canone Rai si è evoluto sia in termini di costo che in termini di tipologia: fino a inizio Anni Novanta, infatti, si discostava di poche migliaia di lire a seconda che si trattasse di una tassa sulle Tv a colori (più cara) o in bianco e nero. Solo nel 1992 la tassa è stata unificata dal momento che ormai televisori in bianco e nero non ne esistevano più.

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Nel corso dei decenni, soprattutto i più recenti, il Canone RAI è stato una delle tasse più evase della storia: gente che non registrava la residenza per evitare di essere rintracciata, o che fingeva di non avere televisioni in casa per non pagare il dazio. E ci ha pensato l’allora Premier Renzi, con la sua riforma, a mettere un punto a questa situazione: inserendo il canone nella bolletta dell’energia elettrica.

Canone RAI e bollette, una tassa diluita nel tempo ma inevitabile

Canone RAI, la controriforma di Mario Draghi - MeteoWeek.com
Canone RAI, la controriforma di Mario Draghi – MeteoWeek.com

Da anni infatti è diventato impossibile non pagare il Canone Rai, dal momento che le autorità hanno fatto in modo anni fa di inserire la cifra (pari a 90 euro l’anno) dentro la bolletta per l’energia elettrica, in “rate” da 9 euro al mese (aumentando di fatto le bollette bimestrali di 18 euro). Ma la situazione è destinata, per fortuna, a cambiare.

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Sotto precisa richiesta dell’Unione Europea, l’attuale governo ha scelto di eliminare l’inserimento del Canone Rai in bolletta per rispettare in pieno il Piano Nazionale di ripresa e resilienza in cui viene promessa la cancellazione dell’obbligo per tutti i venditori di elettricità di “raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate con l’energia“.

Il premier tecnico Mario Draghi, dunque, grazie anche alle pressioni in tal senso esercitate sul nostro Governo, ha deciso di attuare una controriforma eliminando dalla bolletta per l’energia elettrica la voce “Canone RAI”, eliminando il pagamento forzato della tassa. Un ritorno al passato che rischia di diventare nuovamente una giostra di evasione alla tassa, ma è un rischio che il governo è costretto a correre se vuole rispettare ed essere “compliant” alle norme europee.

Chi aveva inneggiato all’abolizione della tassa, tuttavia, dovrà scendere a più miti consigli: il Canone RAI per il momento non è stato eliminato del tutto dalle tasse che gli italiani devono versare allo Stato, è stata solamente cambiata la modalità di pagamento che torna “libera” e non più vincolata alle fatture periodiche per il consumo di energia elettrica. Con buona pace di chi non lo sopporta proprio.

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