Carcere o mega multa: le nuove gravissime sanzioni per chi usa IPTV illegali

L’IPTV è la piattaforma illegale tramite cui si possono vedere tutti i programmi delle piattaforme più comuni che oggi conosciamo. Il pezzotto, come è chiamato dalla Guardia di Finanza è illegale sia per chi lo vede sia per chi lo usa con una penale pecuniaria o addirittura il carcere.

IPTV illegali, ecco cosa si rischia – MeteoWeek.com

L’IPTV è ormai sempre più diffuso per gli utenti truffaldini. Il riferimento è chiaramente al famoso pezzotto ossia quel servizio illegale che permette di vedere in chiaro tutti i maggiori canali di streaming invece a pagamento.

Fino ad oggi non vi sono casi di persone arrestate fra coloro che hanno utilizzato appunto l’IPTV illegale, ma la normativa in materia è chiara e non lascia spazio a dubbi, come spiegato anche dalla Guardia di Finanza in una delle ultime interviste rilasciate sul tema:

Acquistando abbonamenti di questo tipo i clienti si rendono responsabili del reato di ricettazione. La legge sul diritto d’autore prevede la confisca degli strumenti utilizzati per la fruizione del servizio; di conseguenza, ai 223 clienti in caso di condanna (riferendosi ad una vecchia “retata” ndr) verranno confiscati il proprio televisore, computer e smartphone”.

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Che cos’è il pezzotto?

Che cos’è e perchè si rischia così tanto – MeteoWeek.com

Innanzitutto chiariamo cos’è il “Pezzotto” e soprattutto cosa permette di fare. Il pezzotto non è altro che la piattaforma illegale che ha la capacità di far vedere a chiunque i programmi delle televisioni a pagamento.

Per farlo funzionare si deve avere solamente un decoder che collegato alla rete internet, che permette di decodificare il segnale proveniente dal web e di garantire Sky, DAZN, Netflix e altri.

Non è una novità che l’utilizzo delle IPTV per accedere ai contenuti delle pay tv pagando pochi euro al mese sia reato. Ora che stiamo assistendo a una stretta senza precedenti su queste TV illegali, le pene per chi usa IPTV e Sky “pezzotto” si sono fatte più severe.

A chi fornisce IPTV e codici di accesso, oltre alla violazione del diritto d’autore viene menzionato anche il reato di frode informatica; chi viene beccato ad utilizzare il servizio rischia una sanzione penale. Essa va dai 2.582 euro ai 25.822 euro, più il carcere da un minimo di 6 mesi fino a 3 anni.

In tal caso a è la Corte di Cassazione a parlare, la quale  ha stabilito come chi usufruisce di IPTV illegali per guardare le trasmissioni a pagamento rischia questa sanzione economica. Basta quindi possedere le chiavi di accesso pirata o l’indirizzo IP che trasmetta i contenuti video, per essere accusati di tale reato.

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Cosa rischiano i fornitori di IPTV illegali

“Le sanzioni per il cliente prevedono, inoltre, la reclusione fino ad otto anni ad una multa di 25.000 euro, oltre le spese legali”.

Otto anni di galera e 25mila euro di multa sono ovviamente le condanne massime in caso di violazioni molto gravi, ma anche ricevere un paio di migliaia di euro di pena non deve essere comunque piacevole, soprattutto per chi già non dispone di un portafoglio abbondante, senza dimenticare ciò che causa affrontare un lungo processo.

Multe salatissime e carcere – MeteoWeek.com

Vi ricordate quando nelle videocassette, prima di un film o un cartone, partiva la pubblicità progresso sul divieto di scaricare illegalmente, e vendere, film, musica e cartoni? Il principio è lo stesso.

Eppure, nonostante le pene severissime e le norme più che chiare, sono moltissimi coloro che ricorrono a questi strumenti illegali che permettono di avere tutti gli abbonamenti alle varie piattaforme streaming, a cominciare da Dazn, Netflix, quindi Disney+, Amazon Prime Video e soprattutto Sky Sport, ad un prezzo irrisorio rispetto alla sottoscrizione legale di tutti gli abbonamenti.

Ben il 21% degli italiani ha fruito di IPTV illecite, così come registrato dall’ultimo rapporto elaborato da IPSOS per la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV), e che ha sottolineato come il numero sia cresciuto più del doppio rispetto al 2019, quando era il 10%, forse a causa della pandemia che ha chiuso in casa milioni di nostri concittadini.

Il numero di atti illeciti è comunque diminuito dal 2020 al 2019, arrivando ai 57 milioni nel bimestre medio rispetto ai 69 del 2019, anche se durante il lockdown si è registrato un picco anomalo di 243 milioni, cosa che la FAPAV considera “una vera anomalia” ma che a noi sembra abbastanza “Normale”. Il lockdown aveva chiuso le persone in casa, che non avevano molto da fare s non guardare la tv. E qui, spiegata l’impennata.