I motori si sono accesi in modo incontrollato mettendo in rotazione l’intera stazione. Grande tensione a circa tre ore dall’attracco del modulo russo Nauka.
Paura nelle scorse ore presso la ISS, la stazione spaziale internazionale.
Dopo l’attracco presso il modulo russo Nauka, l’accensione improvvisa e non prevista dei motori ha generato grande tensione e spavento alla Stazione Spaziale Internazionale, che circa tre ore dopo l’attracco di Nauka, intorno alle 18.30 ora italiana, si è inclinata di 45 gradi.
Gli astronauti a bordo non si sono comunque fatti prendere dal panico, e per contrastare la spinta dei motori sono stati attivati i propulsori di alcuni dei moduli di bordo.
C’è voluto del tempo prima che la situazione tornasse sotto controllo: Nauka, lo ricordiamo per chi non lo sapesse, è un modulo russo partito lo scorso 21 luglio dal cosmodromo di Bajnokur, in Kazhakistan, alla volta della stazione ISS, ed ha portato con sé lo European Robotic Arm, un braccio robotico sviluppato dall’ESA per essere montato a bordo della base spaziale.
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Che cos’è successo: i dettagli
L’ MLM Nauka, o Multipurpose Laboratory Module, o Nauka, è il più grande laboratorio spaziale mai creato nei cantieri russi, e si è agganciato a Zvezda, altro modulo che ha rispedito nell’atmosfera terrestre il vecchio e ormai obsoleto Pirs, che ora verrà sostituito appunto da Nauka.
Per contrastare la spinta sono stati attivati i propulsori di alcuni moduli a bordo. La Stazione ha raggiunto un’inclinazione di 45 gradi ma la situazione è poi gradualmente tornata sotto controllo. Non ci sono stati danni alla stazione spaziale internazionale né ai sette astronauti a bordo. Grazie al cielo.
I motori si sono accesi improvvisamente e senza comando, mandando l’intera stazione in rotazione incontrollata, così la base spaziale si è inclinata di 45 gradi causando momenti di puro terrore. Fortunatamente i sette astronauti presenti ne sono usciti illesi e non si registrano danni a cose o persone: l’ESA ci tiene a tranquillizzare tutti definendo l’episodio un incidente “indesiderato” e non grave, certo simili leggerezze non dovranno più verificarsi per il buon esito del prosieguo della missione.
E non dovranno più capitare.
A conferma di ciò, il comunicato diffuso poco dopo l’accaduto dall’Esa, l’agenzia spaziale europea, che ha spiegato:
“E’ stato certamente un incidente inaspettato ma non possiamo definirlo grave, piuttosto ‘indesiderabile’”, le parole di Bernardo Patti, a lungo responsabile dalle ISS per l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e ora responsabile del Programma di Esplorazione di ESA. “In nessun momento – ha aggiunto Patti – c’è stato un reale pericolo di vita per l’equipaggio a bordo della Stazione Spaziale”.
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All’origine dell’incidente che ha inclinato la stazione di 45 gradi c’è stata l’accensione dei propulsori del modulo russo Nauka, da poco attraccato alla stazione.
“Il modulo aveva registrato diverse anomalie sin dall’inizio e ora l’agenzia spaziale russa farà una sua indagine per appurare i dettagli delle cause”.
Problemi con questo modulo si erano tra l’altro verificati già negli scorsi giorni, visto che il 21 luglio, dopo il lancio dalla base di Baikonur in Kazakistan, non si erano accesi i suoi propulsori principali, ma fortunatamente i tecnici a terra erano riusciti ad attivarli. L’attracco era stato portato a termine giovedì alle 15:29 in Italia, ma dopo circa 3 ore i motori di Nauka si sono riattivati improvvisamente. “alcune delle valvole per il controllo del propellente non si erano chiuse”, ha concluso Patti.