L’audit del Pentagono cancella almeno due droni DJI dopo la conferma: sono pericolosi.
Un audit del Pentagono ha autorizzato due droni DJI per l’uso del governo degli Stati Uniti.
Il sito web di Hill inizialmente ha riferito che l’audit ha rilevato che i droni non forniscono “nessun codice o intento dannoso” e sono “raccomandati per l’uso da parte di enti e forze governative che lavorano con i servizi statunitensi”.
Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa, i droni prodotti da DJI sono ancora nella “lista nera”.
È quindi assolutamente vietato l’acquisto di nuovi modelli, così come l’uso di quelli già in dotazione a varie agenzie governative.
Il Dipartimento della Difesa ha chiarito la questione con un comunicato ufficiale pubblicato nel fine settimana.
Riassumiamo molto brevemente i fatti salienti.
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Tutto è cominciato lo scorso anno, quando a seguito di potenziali atti di spionaggio da parte del governo cinese, il Dipartimento degli Interni statunitense ha smesso di utilizzare i droni DJI. Il passo successivo da parte del Dipartimento del Commercio è stato inserire l’azienda nella Entity List.
L’operazione non ha di fatto mai vanificato la possibilità di acquistare i prodotti DJI negli USA, sebbene tale ipotesi sia stata più volte ventilata.
Successivamente è stato consentito l’uso solo in casi di emergenza (incendi boschivi, ricerca dispersi e simili).
A fine 2020, il produttore cinese è stato inserito nella famigerata Entity List (dove si trova anche Huawei) del Dipartimento del Commercio. In questo caso l’accusa è aver fornito i droni al governo cinese per sorvegliare gli uiguri nei campi di detenzione.
All’inizio di giugno era apparsa online una notizia sull’autorizzazione concessa dal Pentagono all’uso di due droni DJI, in quanto non è stato trovato nessun codice pericoloso.
Il Dipartimento della Difesa ha invece comunicato che non è stato approvato nulla e che sono in corso indagini sul rilascio non autorizzato delle informazioni.
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Parliamo di DJI Mavic Pro e Matrice 600 Pro, dunque due droni realizzati nel 2016. Anche altri report non governativi ad inizio 2020 arrivarono alla medesima conclusione, ma ciò non ha permesso di sbloccare definitivamente la situazione.
Nel frattempo l’amministrazione statunitense è cambiata ma l’arrivo di Biden non ha ancora portato chiarezza e una soluzione definitiva per le società incluse nella Entity List.
Il rapporto in questione ha autorizzato i due modelli DJI per l’uso governativo only.
L’autore dell’audit, il secondo capo sottufficiale del comando delle operazioni speciali dell’esercito americano Adam Prater, ha rifiutato di commentare pubblicamente la sintesi.
Il Dipartimento degli Interni ha temporaneamente bloccato la sua flotta di oltre 500 droni DJI nel gennaio 2020 per problemi di sicurezza informatica. Il rapporto arriva a seguito delle crescenti preoccupazioni sulla sicurezza di DJI e della tecnologia cinese in generale.
DJI sostiene che nessun dato viene trasferito dai suoi prodotti al governo cinese o alla società stessa.
Il Pentagono conferma quindi che i droni DJI rappresentano un potenziale pericolo per la sicurezza nazionale. Gli Stati Uniti ipotizzano che vengano utilizzati a scopo di spionaggio con l’invio di dati al governo cinese. Simili accuse (senza prove) sono state mosse contro Huawei (che raccoglierebbe informazioni sensibili tramite le sue apparecchiature di rete) e Xiaomi.
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