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Hubble torna operativo e ricomincia a spedirci foto dell’Universo

Un universo di novità. Alcune decisamente interessanti. Fra una (delle tante) corse sfrenate innescate dal dinamico trio Branson-Bezos-Musk (e non solo) per il turismo spaziale e i ripetuti viaggi di Ingenuity su Marte, ecco un gradito ritorno. La NASA ha riportato gli strumenti scientifici sul telescopio spaziale Hubble allo stato operativo. La raccolta di dati scientifici può, dunque, riprendere.

Stop and go, Hubble torna operativo- MeteoWeek.com

Hubble era stato messo in “stand by” lo scorso 13 giugno a causa di un grosso problema tecnico che ha costretto l’agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti d’America a mettere gli strumenti in una configurazione sicura, sospendendo le operazioni scientifiche.

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“Hubble è un’icona, che ci offre un’incredibile visione del cosmo negli ultimi tre decenni”, ha affermato Bill Nelson, amministratore di NASA. “Sono orgoglioso del team di Hubble, dai membri attuali agli ex studenti di Hubble che sono intervenuti per prestare il loro supporto e la loro competenza. Grazie alla loro dedizione e al loro premuroso lavoro, Hubble continuerà a costruire sulla sua eredità di 31 anni, ampliando i nostri orizzonti con la sua visione dell’universo”.

La NASA prevede che Hubble durerà ancora per molti anni: nuove osservazioni rivoluzionarie in vista

Hubble, un’icona del mondo spaziale – MeteoWeek.com

La prima osservazione è prevista dopo il completamento di alcune calibrazioni strumentali. La maggior parte delle osservazioni perse durante la sospensione delle operazioni scientifiche verrà riprogrammata per una data successiva. Il team di Hubble ha indagato sulla causa del problema al computer del payload da quando si è verificato per la prima volta: lo scorso 15 luglio la navicella è stata passata all’hardware di backup.

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Lo switch includeva la messa in linea della Power Control Unit (PCU) di backup e dell’unità di comando/Science Data Formatter (CU/SDF) di backup sull’altro lato dell’unità Science Instrument e Command & Data Handling (SI C&DH). La PCU distribuisce l’alimentazione ai componenti SI C&DH e la CU/SDF invia e formatta comandi e dati. Inoltre, altri componenti hardware a bordo di Hubble sono stati passati alle loro interfacce alternative per connettersi a questo lato di backup del SI C&DH. Una volta completati questi passaggi, il computer del carico utile di backup su questa stessa unità è stato acceso e caricato con il software di volo e portato alla modalità operativa normale.

La NASA prevede che Hubble durerà ancora per molti anni e continuerà a fare osservazioni rivoluzionarie, lavorando in tandem con altri osservatori spaziali, incluso il James Webb Space Telescope, per approfondire la nostra conoscenza del cosmo.

Lanciato è un “occhio vigile” sull’universo da oltre 31 anni. Ha preso oltre 1,5 milioni di osservazioni e più 18.000 articoli scientifici sono stati pubblicati con i suoi dati. Ha contribuito ad alcune delle scoperte più significative del nostro cosmo, tra cui l’accelerazione dell’espansione dell’universo, l’evoluzione delle galassie nel tempo e i primi studi atmosferici dei pianeti oltre il nostro sistema solare.

Hubble è un telescopio spaziale che venne lanciato in orbita terrestre bassa nel 1990. Non il primo della sua specie, certamente uno dei più grandi e versatili: è ben conosciuto come strumento di ricerca di estrema importanza oltre che vessillo delle scienze astronomiche nell’immaginazione collettiva. L’HST deve il suo nome all’astronomo e astrofisico Edwin Hubble, vissuto a cavallo fra il 1800 e il 1900, è uno dei Grandi Osservatori della NASA, assieme al Compton Gamma Ray Observatory, il Chandra X-ray Observatory e il Telescopio spaziale Spitzer.

Cinque strumenti osservano nel vicino ultravioletto, nel visibile e nel vicino infrarosso, lo specchio di Hubble è gigantesco: 2,4 metri di diametro. L’orbita esterna del telescopio, al di fuori dalla distorsione dell’atmosfera terrestre, gli permette di ottenere immagini a risoluzione estremamente elevata, con un disturbo contestuale sostanzialmente inferiore rispetto a quello che affligge i telescopi a Terra.

Giulio Cicelli

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