1 dicembre 2020, una data storica per il mondo dell’astronomia. Il collasso del radiotelescopio più celebre fece il giro del mondo. A quasi due anni di distanza dal “pensionamento” di Arecibo, noto anche come National Astronomy and Ionosphere Center (NAIC), continuano le operazioni di smantellamento a Barrio Esperanza, in quel di Porto Rico, nella proprietà della National Science Foundation (NSF) degli Stati Uniti.
Con lo smantellamento si è entrati nella fase 2, quella della pulizia totale, che mira a proteggere la vita nel posto, ma parimenti a consentire operazioni sicure presso la struttura. Le informazioni fornite in questa seconda fase, sono importanti, sia perché destinate a mantenere la community aggiornata sulla tutela dell’ambiente, sia per le risorse storiche che ne scaturiscono.
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Non solo la sicurezza del personale sul sito, ma anche la protezione dell’ambiente gioca un ruolo fondamentale in questa seconda fase. NSF e UCF, insieme ad altri specialisti ambientali, stanno lavorando con le agenzie di regolamentazione per identificare i requisiti di conformità ambientale, inclusi quelli relativi alla prevenzione dell’inquinamento, alle risorse biologiche e ai siti storici.
Radiotelescopio Arecibo, il piano per un prossimo futuro
Il team, che comprende specialisti sul campo ed esperti in materia, stanno adottando una strategia ben precisa, per affrontare le risorse ambientali e naturali. E’ stato presentato un avviso di intenti nell’ambito del sistema nazionale di eliminazione degli scarichi inquinanti, con tanto di permesso generale di costruzione, che include un piano di prevenzione dell’inquinamento delle acque piovane. Disposte anche misure di prevenzione dell’inquinamento delle acque piovane installate in tutta l’area di lavoro per prevenire l’erosione.
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Sviluppato un piani per il campionamento e l’analisi delle acque sotterranee e acque superficiali per monitorare la qualità dell’acqua. Campionamento del suolo e rimozione del suolo in cui l’olio idraulico è stato rilasciato durante il crollo. La bella notizia è che nessun materiale pericoloso è stato rilasciato a seguito del crollo.
NSF e UCF riconoscono la necessità di affrontare le preoccupazioni sulla conservazione storica e le risorse culturali. In tal senso NSF ha dato vita a un piano di conservazione e gestione del centro storico dell’Osservatorio di Arecibo per guidare una gestione basata sui principi di conservazione storica. NSF è in costante contatto con lo Stato di Porto Rico. Da dicembre 2020 le riparazioni per proteggere le risorse danneggiate sono state completate in modo coerente con il Programmatic Accordo e Piano di Conservazione.
Insomma, tanta buona volontà. C’è il forte interesse a preservare i resti e le risorse dello storico quartiere, il vaglio dei detriti per identificare oggetti di potenziale interesse scientifico, culturale o storico, l’intenzione di un eventuale esposizione nel sito o in altri musei. NSF e UCF prevedono di conservare la strumentazione, l’hardware e i pannelli riflettenti per potenziale riutilizzo e/o esposizione pubblica ove possibile, e di riciclare tutti gli altri materiali, con il ricavato del riciclaggio destinato ai costi relativi alla bonifica e il proseguimento dell’attività dell’Osservatorio di Arecibo. Ma del doman non v’è certezza.
Non c’è ancora chiarezza su quello che sarà il futuro dell’ormai ex radiotelescopio di Portorico. La cittadinanza, parte della comunità scientifica e il governo locale stanno comunque cercando di spingere per avere una nuova struttura. Ma si è ancora nella fase 2: prima rimozione totale, il resto si vedrà.