Tramite l’azienda di stato GEDEME, Cuba annuncia la produzione di uno smartphone concepito per andare incontro alle esigenze dei cittadini: sarà basato sul sistema operativo NovaDroid, nonché la variante cubana di Android
Dimenticate per un attimo i tradizionali o emergenti brand di smartphone: oggi dobbiamo parlarvi di un dispositivo molto particolare, e che al momento non ha ancora un nome preciso. In queste ore è stato ribattezzato dalla rete come lo “smartphone socialista”, in quanto verrà interamente sviluppato e prodotto a Cuba appunto per i cittadini cubani. A produrlo sarà GEDEME, ovvero l’Azienda Industriale per l’Informatica, le Comunicazioni e l’Elettronica del paese centroamericano, particolarità che rende questo dispositivo una sorta di smartphone statale. Ma anche il sistema operativo sarà fatto in casa: si chiamerà NovaDroid e consiste in una versione modificata del sistema operativo Android, per soddisfare le esigenze dei cittadini che non possono o riscontrano difficoltà nell’accedere a tutti i servizi tecnologici.
Questo progetto è balzato agli onori della cronaca grazie a Radio Rebelde, ovvero la stazione radiofonica fondata direttamente da Ernesto Che Guevara il 24 febbraio 1958. Oggi è anch’essa di proprietà dello stato, in quanto controllata dall’Istituto Cubano di Radio e Televisione, responsabile del controllo delle emittenti radiofoniche e televisive nel paese. Ma vediamo le caratteristiche rese note finora relative allo smartphone 100% Made in Cuba.
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Lo “smartphone statale” di Cuba: caratteristiche e primi rendering
È chiaro che il lancio di questo dispositivo può avere un valore simbolico valido anche in altri Stati e in altri contesti geopolitici, ovvero dimostrare che è possibile realizzare prodotti tecnologici riducendo la dipendenza dall’estero. Nella fattispecie, GEDEME è certamente la soluzione migliore per il governo, essendo in grado di offrire molteplici prodotti e servizi riconducibili al settore elettrico, elettronico, grafico, informatico, telecomunicazioni e smartphone.
Il progetto è da poco entrato nell’ultima fase di test di prototipi, e secondo Radio Rebelde verranno inizialmente diffuse 6.000 unità entro fine mese tramite i negozi di Etesca (ovviamente l’azienda telefonica di stato) e di Copextel.
Nelle scorse settimane, GEDEME ha ha pubblicato alcuni rendering (visibili sopra) relativi a due modelli di fascia medio-bassa, chiamati GDM P4R e GDM MB10. Le caratteristiche tecniche annunciate sarebbero le seguenti:
GDM P4R:
- schermo da 6,22″ HD
- soc Mediatek Helio P22
- memoria: 4GB di RAM e 64GB di storage
- fotocamera: posteriore da 13MP e anteriore da 8MP
- batteria: 3.400 mAh
- sistema operativo: Android 10
- dual SIM
GDM MB10:
- schermo da 6″ HD
- SoC con GPU ARM Mali-G71 MP2
- memoria: 3GB di RAM e 32GB di storage
- fotocamera: posteriore 8MP e anteriore da 5MP
- batteria: 3.200 mAh
- sistema operativo: Android 10
- dual SIM
Come si può notare, il primo lotto di modelli non arriverà sul mercato con il sistema operativo sviluppato in casa. NovaDroid alimenterà infatti gli smartphone cubani in futuro e, come anticipato, sarà una personalizzazione di Android sviluppata a partire dal suo codice sorgente, adattata alle esigenze e alla realtà della società cubana.
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Ma cosa si intende quando si parla di ottimizzazioni pensate per la popolazione cubana? Nel paese centroamericano, alcuni servizi non possono funzionare a causa di limitazioni tecnologiche: un esempio è la possibilità di scaricare dal Play Store app non a pagamento, ma non quelle a pagamento, né effettuare acquisti in-app. NovaDroid risolverà questo problema, offrendo la compatibilità con oltre un milione di applicazioni disponibili nei diversi app store di Android e comprenderà inoltre una serie di app gratuite preinstallate, sviluppate direttamente da software house cubane.