Entro la fine del 2021, per 1,3 milioni di dipendenti Amazon scatta WorkingWell, un programma dedicato alla salute e al benessere. Ecco in cosa consiste
Quando si parla di lavoro in Amazon è difficile non pensare alla grande quantità di persone che da sempre lamentano condizioni usuranti, dovute a grandi sforzi fisici e ritmi elevatissimi. Per questo, direttamente dal proprio quartier generale, Jeff Bezos vuole in qualche modo far capire ai propri dipendenti che ci tiene a loro e che “non sono soltanto un numero”. Infatti, il colosso mondiale dell’e-commerce ha annunciato in questi giorni l’avvio di WorkingWell, un programma dedicato alla salute e al benessere dei dipendenti. In realtà, più che dal numero uno di Amazon, il suddetto programma è stato messo a punto da alcuni dei 6.200 membri dello staff che si occupano della salute e della sicurezza sul lavoro a livello globale. Verrà introdotto entro la fine dell’anno in tutti i magazzini e centri logistici Amazon sparsi per il mondo e potrebbe interessare ben 1,3 milioni di dipendenti.
Secondo l’azienda, WorkingWell includerà “attività fisiche e mentali, esercizi per il benessere e supporto alimentare salutare”, che mirano a ricaricare i lavoratori e “ridurre il rischio di infortuni”. Ma non solo: i partecipanti avranno modo anche di vedere alcuni video sulla prevenzione degli incidenti sul lavoro e su come sollevare correttamente un pacco.
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WorkingWell, il programma di Amazon dedicato ai dipendenti: le attività e i dubbi
A tutto quello mostrato finora si aggiungeranno frequenti rotazioni delle mansioni per evitare lo stress da ripetitività e avvisi che – di ora in ora – ricorderanno di fare esercizi di respirazione e stretching di 30 secondi. Una delle grandi novità sarà poi la creazione delle cosiddette zone benessere interattive AmaZen, dove sarà possibile guardare brevi video su “meditazioni guidate, suoni rilassanti” e altro ancora. Verrà inoltre distribuita un’app che fornirà accesso da casa a tutti i contenuti presenti negli edifici Amazon in tema di sicurezza, salute e benessere.
Resta tuttavia ancora da capire per quanto tempo un dipendente potrà “fermarsi” senza che questo incida sulla sua prestazione. Quel che è certo, infatti, è che il numero di ordini da movimentare ogni ora non cambierà, in quanto quei valori riflettono analisi dei dati che già tengono conto delle pause fisiologiche. L’iniziativa WorkingWell arriva dopo l’uscita di un report del Center for Investigative Reporting, nel quale è emerso che i dipendenti Amazon hanno un tasso di infortuni del 50% superiore rispetto ad altri magazzini. È quindi palese che qualcosa all’interno degli stabilimenti non stia funzionando a dovere, e per questo la società vuole cercare di mettere a disposizione dei propri dipendenti alcuni modi per ricaricare le energie durante i turni.
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Nella sua ultima lettera inviata agli azionisti, Jeff Bezos si dice infatti contento del progetto e secondo Il Messaggero avrebbe manifestato la volontà di rendere Amazon non solo l’azienda preferita dai consumatori ma anche dai dipendenti. L’impresa, tuttavia, è ardua e il progetto WorkingWell (se mai verrà applicato a livello globale) non può bastare a colmare anni di proteste relative a condizioni lavorative discutibili. Perciò ci auguriamo che il “programma di salute e benessere” di Amazon possa realmente essere utile per il morale e le condizioni fisiche dei dipendenti, e che questi possano usufruirne senza alcun genere di ripercussione.