Nei giorni scorsi è arrivato l’ennesimo colpo basso al fenomeno delle IPTV, abbonamenti che trasmettono illegalmente le principali pay TV a prezzi più che dimezzati. Un altro duro colpo alla pirateria, condotto dalla Guardia di Finanza di Milano, che ha portato alla scoperta di due “centri di trasmissione” localizzati in Svizzera e in Sicilia. Sono scattate multe anche per i rivenditori e i clienti: sarebbero più di 900 i reseller e più di 2000 gli utenti finali
Nel corso degli anni sono state condotte diverse indagini nell’ambito delle IPTV, un fenomeno che purtroppo non sembra conoscere battute d’arresto. Si tratta di abbonamenti illegali che permettono di avere accesso a tutte le principali pay TV, pagando ovviamente un prezzo irrisorio rispetto a quello proposto dalle rispettive società.
In Rete è facile documentarsi sul funzionamento di questa fitta rete di pirateria: è presente una “centrale di trasmissione” da cui parte lo streaming dei contenuti, che possono essere di Sky, DAZN, Mediaset Premium, RAI, fino alle TV estere; un rivenditore propone questi abbonamenti tramite canali secondari e gli utenti, dopo aver perfezionato l’acquisto, ricevono tutte le indicazioni su come assistere alle TV piratate.
Si sta parlando di un business che frutta cifre altissime ai pirati a capo della rete, e che al contempo reca un danno enorme alle pay TV.
Leggi anche: Giornali pirata: chiusi 10 siti Web e 329 canali Telegram. Cosa si rischia?
Proprio nei giorni scorsi è stata portata a termine una vasta operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Milano, ai danni di una fitta rete di “pirati delle TV” che ha portato alla scoperta di due centri di trasmissione, localizzati in Svizzera e in Sicilia (più precisamente a Messina).
L’indagine ha svelato anche l’identità dei gestori di questo business illegale: si tratta di 22 cittadini italiani, 2 dei quali residenti in Svizzera. Come affermato anche dalla GdF, essa ha “individuato e bloccato l’azione di una associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, attiva nella vendita e distribuzione di flussi audio/video decriptati a circa 900 rivenditori che, a loro volta, li immettevano nella disponibilità di una moltitudine di clienti/utenti finali“.
Le perquisizioni delle Fiamme Gialle sono state condotte in sincronia con la Polizia Cantonale ticinese e gli organi giudiziari svizzeri, e sono state estese a diverse Regioni italiane: Lombardia, Puglia, Calabria, Sicilia. Non sono stati risparmiati ovviamente i rivenditori, circa 900, per i quali sono previste multe da 2582 a 25.822 euro, e nemmeno i clienti, oltre 2000 quelli individuati, per i quali la sanzione prevista è pari a 1032 euro.
Il business delle IPTV reca un danno a dir poco enorme per le pay TV: soltanto nell’ambito di questa indagine è stato calcolato un danno pari a circa 130 milioni di euro per le società vittime di trasmissioni illegali.
Leggi anche: Maxi retata per Streaming Tv illegali: chi e cosa rischia?
Gli abbonamenti infatti prevedevano un costo tra i 10 e i 15 euro per poter fruire di tutti i principali pacchetti, da Sky ai film e all’intrattenimento, fino ai canali esteri: tutti contenuti protetti dal diritto d’autore, violato in pieno grazie al sistema dello streaming spesso chiamato “pezzotto”.
Avete mai visto una televisione così particolare come questa? Probabilmente no, ma intanto è tra…
The Sims 4 riceve un update decisamente importante, il quale era atteso da molti giocatori…
L'applicazione di SmartThings Find ha appena raggiunto dei numeri da record che non possono essere…
SpaceX ha scelto di rendere ancora più efficiente il suo servizio migliorandolo di moltissimo, e…
Mai più file alla cassa del supermercato grazie ad Amazon ed al nuovo servizio Dash…
L'Xbox Series X che tutti noi conosciamo potrebbe essere in grado di garantirci un tipo…