Per il rover Perseverance è l’inizio di un nuovo, fondamentale step nell’ambito della missione Mars 2020: ha infatti azionato il braccio robotico, che gli consentirà di iniziare le sue indagini scientifiche alla ricerca di tracce biologiche presenti o passate, sul suolo di Marte. La zona in cui il rover effettuerà gli studi è il cratere Jezero, un lago nell’antichità del pianeta, e si dovrà determinare se le rocce stiano conservando tracce di vita o se siano puramente di origine vulcanica
Perseverance sta continuando nel suo operato su Marte, nell’ambito della missione Mars 2020 avviata dalla NASA nel luglio dello scorso anno. L’approdo del rover sul Pianeta Rosso è avvenuto con successo il 18 febbraio 2021 e ha trasportato non soltanto l’ormai celebre rover, ma anche il piccolo elicottero Ingenuity agganciato al rover. Di Ingenuity vi abbiamo parlato in precedenza, dato che è stato il primo velivolo comandato a distanza in un altro pianeta.
Come molti di voi sapranno, l’obiettivo principale della missione Mars 2020 è la ricerca di eventuali tracce di vita microbica, siano esse presenti o passate. Ipotesi al momento più che plausibile, dato che il Pianeta Rosso in passato ospitava acqua in abbondanza e proprio per questo motivo potrebbe aver avuto le condizioni adeguate per lo sviluppo della vita, anche in forme semplici. Ebbene, Perseverance ha finalmente avviato il suo braccio robotico per iniziare gli studi nel cratere Jezero.
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Perseverance: al via gli studi tramite il braccio robotico nel cratere Jezero
Nelle scorse ore, dopo il lungo periodo di “supporto” a Ingenuity che ha spiccato i primi voli, Perseverance ha ufficialmente avviato il suo braccio robotico con il quale potrà avviare le attività di ricerca scientifica. Il luogo scelto dalla NASA per le esplorazioni è il cratere Jezero, una scelta decisamente non casuale: su questo cratere sono state scoperte tracce di modellamento idrico del suolo, e vi sono depositi di delta fluviali che indicano chiaramente come la zona fosse ricca di acqua nelle ere geologiche più antiche.
Date queste condizioni, Jezero potrebbe essere stato il luogo ideale per lo sviluppo e la conservazione di forme di vita anche semplici: proprio per questo motivo Perseverance andrà a raccogliere più dettagli possibili sui sedimenti rocciosi.
Gli strumenti utilizzati dal rover
Gli strumenti messi in campo dal rover sono diversi. In primis Perseverance farà uso della fotocamera Watson, posta all’estremità del braccio robotico, con la quale sono già state scattate fotografie ricche di dettagli di alcuni sedimenti rocciosi. Verrà utilizzato poi lo strumento Mastcam-Z, composto da due fotocamere poste sulla testa del rover, per effettuare ricognizioni del terreno. Infine, lo strumento laser SuperCam aiuterà ad analizzare la composizione chimica delle rocce.
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C’è un altro problema, però, dato che le rocce presentano importanti erosioni provocate dal vento e soprattutto sono ricoperte di sabbia e polvere. Per questo motivo il rover potrà usare uno strumento abrasore al fine di grattare la loro superficie e, in seguito, potrà impiegare gli strumenti Pixl e Sherloc per analizzare le componenti interne di queste rocce.