Secondo gli esperti alcuni frammenti potrebbero colpire l’Italia centrale e meridionale a metà della prossima settimana. La caduta è libera.
Lo stadio del razzo cinese Lon March 5B, che il 29 aprile ha portato in orbita il primo modulo della stazione spaziale Tiangong, è in caduta incontrollata.
I frammenti stanno per schiantarsi sulla Terra, senza sapere precisamente dove.
Lo conferma l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Cnr di Pisa.
“E’ la seconda volta che accade con questa versione del razzo – spiega Luciano Anselmo, dell’Isti-Cnr -. La prima nel 2020, quando i frammenti erano caduti su alcuni villaggi in Africa“.
Ma allora la notizia era passata quasi inosservata a causa dell’emergenza della pandemia di Covid-19.
Attualmente la caduta potrebbe avvenire nella fascia compresa fra 41,5 gradi a Nord e 41,5 gradi a Sud, e che comprende anche l’Italia centrale e meridionale, anche se l’orbita potrebbe subire variazioni.
Dopo il lancio lo stadio del razzo è stato abbandonato nell’orbita e da allora non dà più segni di vita. L’unica influenza che riceve è il freno dell’atmosfera che lo sta spingendo verso la terra.
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Dove si trova il razzo in questo momento
Attualmente, lo stadio del razzo cinese orbita intorno alla Terra ogni 90 minuti a una velocità estremamente elevata.
Il rientro dovrebbe avvenire “nella fascia compresa fra 41,5 gradi a Nord e 41,5 gradi a Sud, e che comprende anche l’Italia centrale e meridionale”, ha spiegato Luciano Anselmo, dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) di Pisa, sottolineando tuttavia che “l’orbita potrebbe subire variazioni ed è presto, quindi, per trarre conclusioni“.
Ma dove cadrà?
Difficile fare una stima al momento, soprattutto perchè la via seguita potrebbe cambiare, anche a causa di agenti atmosferici o altro.
Jonathan McDowell, un astronomo che tra le sue attività segue gli oggetti in orbita terrestre, ha notato che la traiettoria del razzo spazia in una fascia di latitudine che comprende «New York, Madrid, Pechino, per scendere verso il sud del Cile e sopra Wellingotn, in Nuova Zelanda».
La caduta incontrollata appare una certezza per gli esperti, ed è l’unica certezza.
Almeno stando alle parole dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Cnr di Pisa.
A parlarne è Luciano Anselmo, ricercatore dell’Isti-Cnr.
“Con questo modello di razzo è la seconda volta che avviene” afferma. “Subito dopo il lancio del 29 aprile è stato abbandonato nell’orbita e non dà più segni di vita”. Spiega il ricercatore. “L’unico freno è l’atmosfera che lo spinge verso terra”. La direzione che sembrerebbe aver intrapreso, in questa caduta, punta verso l’Italia.
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Le coordinate sono 41,5 gradi a Nord e 41,5 gradi a Sud. Ovvero nella zona centro-meridionale dello Stivale. La data prevista è a metà della prossima settimana. In un periodo ipotetico che potrà andare dal 12 al 16 maggio.
Attraverso i radar che seguono gli oggetti attorno alla Terra, si è potuto stabilire che questo grosso detrito spaziale misura circa 30 metri di lunghezza e viaggia ad una velocità di circa 23.400 chilometri orari.
Si trova già ad una quota inferiore ai 160 chilometri e ciò significa che risente già molto dell’attrito degli strati superiori dell’atmosfera.
Probabilmente i suoi frammenti, secondo gli esperti, cadranno negli oceani, che coprono il 70% circa della superficie terrestre.
Va anche precisato che la maggior parte dei detriti tende a bruciare nell’atmosfera e solamente alcuni frammenti possono arrivare sul nostro pianeta.