Dal Made in Italy uno scanner a fasce di protono che permetterà visione e cura in tempo reale dei tumori

E’ italiano lo scanner tridimensionale in grado di scoprire, e poter curare, in tempo reale i tumori.

Uno scanner 3D per le masse tumorali – MeteoWeek.com

L’obiettivo è di realizzare entro il 2021 uno scanner a protoni da utilizzare nella terapia di alcuni tipi di tumori sembra essersi realizzato, almeno in parte.

Il nuovo strumento permetterà di acquisire immagini tridimensionali del paziente in maniera specificamente mirata per l’adroterapia, migliorando le performance mediche e riducendo gli effetti collaterali rispetto alle tecniche tradizionalmente impiegate, come la TAC (Tomografia Assiale Computerizzata).

Messo a punto in Italia il prototipo di uno scanner che permette di controllare in diretta i movimenti delle masse dei tumori nell’organismo.

Il prototipo, frutto di una ricerca frutto della collaborazione fra Italia, Germania e Canada, è stato messo a punto in Italia, dalla Asg Superconductors, società di Genova della famiglia Malacalza, che lavorerà insieme ai ricercatori di Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf (Hzdr) e della canadese MagnetTx.

Il progetto aggiunge un tassello ancora mancante alla strumentazione oggi disponibile nella cura del cancro con adroterapia.

È, quest’ultimo, un particolare tipo di radioterapia che impiega protoni o ioni carbonio al posto dei tradizionali raggi X, e che viene utilizzato in caso di tumori in sedi difficili, con strutture circostanti molto delicate come i cordomi e i condrosarcomi della base del cranio, o particolarmente resistenti alle radiazioni convenzionali.

Inserita recentemente nei Lea (livelli essenziali di assistenza), l’adroterapia va a colpire il tumore in modo mirato e preciso, minimizzando i danni ai tessuti circostanti.

Vediamo insieme in cosa consiste la realizzazione dello scanner.

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La rivoluzione in campo della medicina

lo Scanner MRI 3D – MeteoWeek .com

La particolarità di questo scanner Mri è che può essere ruotato intorno al paziente rispetto al fascio, permettendoci di studiare gli effetti dosimetrici e biologici del fascio sui campi magnetici della risonanza magnetica sia perpendicolari che paralleli al fascio di protoni”, osserva il responsabile della ricerca Hzdr Aswin Hoffmann.

L’acquisizione di immagini ‘real-time’ degli organi del torace, dell’addome e del bacino nelle aspettative del team di progetto consentirà di sincronizzare il fascio di protoni con il movimento della massa tumorale durante l’erogazione.

Attualmente, per individuare la posizione esatta del tumore, si esegue una TAC del paziente.

Si impiega cioè un fascio di fotoni, di raggi X, i quali identificano con chiarezza tessuti densi, come le ossa o lo stesso tumore, ma non riescono a discernere con adeguata precisione la densità dei tessuti molli.

Nel trattamento adroterapico è invece di fondamentale importanza conoscere esattamente la densità di ogni tessuto lungo la traiettoria che porta al tumore: ciò permette di calibrare con precisione l’energia dei protoni, attenuata dai tessuti attraversati in ragione appunto della loro densità, e quindi di colpire con accuratezza le sole cellule tumorali.

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Una rivoluzione in campo dell’oncologia – MeteoWeek.com

Grazie a questo prototipo invece, di cui si prevede l’installazione entro il 2022, sarà possibile quindi il monitoraggio in tempo reale tramite risonanza magnetica delle terapie per cure più precise, efficaci e meno invasive. Un sollievo anche per il paziente, che deve affrontare il percorso forse più difficile della sua vita.

La protonterapia è una tecnica emergente di irraggiamento dei tumori che preserva il tessuto circostante grazie ad una limitata profondità di penetrazione dei protoni.

Allo stato attuale, senza imaging in tempo reale, è limitata dal movimento della massa tumorale, dai cambiamenti anatomici durante la terapia, anche dalla semplice respirazione e dalle minime imprecisioni. Quindi impossibile avere immagini dettagliate.

La progettazione e la produzione del sistema, che peserà 30 tonnellate e sarà ‘green’ grazie alla tecnologia superconduttiva ad alta temperatura MgB2 di Asg che non utilizza elio, è già entrata nella fase operativa e verrà prodotto nella storica sede di Genova di Asg, prima di essere trasportato in Germania.