Super multa ai genitori che fanno usare troppo lo smartphone ai genitori: ecco la proposta di legge presentata in Parlamento
Quello dell’utilizzo dello smartphone da parte dei più piccoli è un tema particolarmente discusso in molti Paesi, ecco perchè arriva la multa ai genitori che fanno usare troppo lo smartphone ai genitori: la proposta di legge presentata in Parlamento mira a regolamentare il fenomeno in modo piuttosto rigido, con divieti assoluti per i più piccoli, e altre restrizioni d’uso per i ragazzi fino ai 12 anni.
La proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati farà probabilmente molto discutere nei prossimi mesi: una regolamentazione per l’utilizzo degli smartphone da parte dei minori di anni 12 e commina sanzioni che possono arrivare fino a 1.500 euro.
Tale proposta di legge, presentata dai deputati De Giorgi, Fioramonti, Ianaro, Palmisano, Papiro, Vizzini e Lombardo, rappresenta un tentativo per porre un freno al sempre più frequente uso incontrollato di smartphone e altri dispositivi elettronici da parte dei bambini e ciò anche senza la supervisione degli adulti.
LEGGI ANCHE: Minori e social, in arrivo una versione di Instagram per gli under 13?
Smartphone e bambini
All’interno della proposta di legge vengono proposte quattro fasce di restrizione.
Si parte da un divieto assoluto di utilizzo nei primi 3 anni di vita, seguito da concessioni graduali negli anni successivi: da non più di un’ora al giorno per i bambini dai 4 ai 6 anni; non più di tre ore al giorno per i bambini dai 6 agli 8 anni, e infine non più di quattro ore giornaliere nella fascia di età dai 9 ai 12 anni.
In ogni caso, si legge nella proposta, prima dei 12 anni l’utilizzo di smartphone e tablet da parte dei bambini essere sempre supervisionato e gestito dai genitori o da chi ne fa le veci.
Per questi ultimi sono previste multe che possono partire da un minimo di 300 euro ma arrivare a un massimo di 1.500 euro.
La proposta di legge (potete trovare il testo integrale seguendo questo link) cita le preoccupazioni dei pediatri e richiama alcuni studi effettuati negli scorsi anni per valutare i possibili effetti dell’utilizzo di smartphone da parte di bambini, come quello condotto nel 2009 dall’Università di Örebro in Svezia o quello del 2015 dell’Istituto di ricerca neuro-diagnostica di Marbella, in Spagna (secondo cui “una telefonata anche di soli due minuti avrebbe la capacità di alterare la naturale attività del cervello di un bambino fino a sessanta minuti dopo la fine della conversazione telefonica”).
LEGGI ANCHE: Minori e social: lo spot del Garante della Privacy riguardo TikTok
I dubbi
La proposta è sicuramente destinata a far discutere, per diversi motivi.
Il primo è il fatto che, di fianco alle condivisibili preoccupazioni sullo sviluppo psicologico dei bambini, figurano anche studi già confutati dalla comunità scientifica internazoinale sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici.
L’altro punto da chiarire in fase di discussione saranno le modalità attraverso le quali assicurarsi che l’eventuale legge possa essere rispettata: controllare che i bambini utilizzino smartphone e tablet osservando i tempi stabiliti non è infatti possibile, neppure con gli strumenti analitici integrati all’interno dei dispositivi.
L’utilizzo di tali dispositivi (smartphone, tablet e simili) entro questi limiti orari dovrebbe essere consentito esclusivamente sotto la supervisione di un genitore o di chi ne fa le veci.