Apple ha ricevuto una multa di 12 milioni di dollari dalla Russia in seguito ad una denuncia presentata due anni fa da Kaspersky. Ecco i motivi della sanzione
Nella giornata di martedì, la Russia – più precisamente l’Antitrust russa – ha sanzionato Apple con una multa di 906,3 milioni di rubli (12 milioni di dollari) per “abuso di posizione dominante” sul mercato. La denuncia, presentata nel 2019 dall’azienda leader nella sicurezza informatica Kaspersky, è nata a causa del presunto blocco sull’App Store di una sua applicazione di controllo parentale (Kaspersky Safe Kids). Nello stesso periodo, afferma l’accusa, il gigante tecnologico di Cupertino stava per lanciare un’applicazione simile e avrebbe “abusato della sua posizione dominante nella distribuzione di applicazioni mobili sul sistema operativo iOS”.
Una posizione già evidenziata da Kaspersky in un comunicato del 2019: “Dal nostro punto di vista, Apple sembra utilizzare la sua posizione di proprietario della piattaforma per dettare le condizioni e impedire ad altri sviluppatori di operare su un piano di parità con essa”.
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Ora, quindi, è arrivata la sentenza, che ha dato ragione all’azienda di cybersecurity. Tuttavia, Apple ha presentato ricorso contro la sentenza, dichiarando all’agenzia di stampa russa Ria Novosti che “rispetta il Servizio federale antimonopolio della Russia, ma non è per niente d’accordo con la sua decisione“.
Questa sanzione accende ancor più la miccia nello scontro tra Washington e il Cremlino, nato qualche settimana fa. Infatti, ad inizio aprile, in Russia è entrata in vigore una nuova legge, la quale chiede che smartphone, tablet e computer venduti nel paese siano dotati di software e app nazionali preinstallati. Soprannominata anche “legge anti-Apple”, la controversa proposta legislativa è stata introdotta nel tentativo di promuovere le società tecnologiche russe; tuttavia secondo i critici è soltanto l’ennesima decisione attuata al fine di rafforzare il controllo statale su Internet. Secondo l’AGI, Apple ha espresso una forte opposizione alla legislazione e ha minacciato di ritirarsi dal mercato russo, ma alla fine avrebbe accettato di conformarsi.
Per questo, gli iPhone ora destinati al mercato russo presentano, di default, un pacchetto di applicazioni “made in Russia” da poter installare subito, utilizzabili al posto di quelle tradizionali di Apple. In totale sono 11 e sono fornite direttamente dal governo di Mosca. Tra queste rientra il browser Yandex (che prende il posto di Safari), ma anche Mail.ru, ICQ, il social network VK e l’app per il video streaming OK. È vero, la loro installazione rimane facoltativa, ma Apple avrebbe sicuramente preferito fare a meno di questo compromesso.
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Ricordiamo, inoltre, che da qualche mese la Russia sanziona regolarmente società tecnologiche statunitensi, con il pretesto di combattere l’estremismo, proteggere i minori e “rimuovere i contenuti illegali”. Oltre ad Apple, tra le aziende colpite da sanzioni russe rientrano anche Google, Twitter, Facebook e il social network cinese TikTok. Insomma, i rapporti del Cremlino con gli Stati Uniti peggiorano sempre di più e non sembrano destinati a migliorare.
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