Quando l’intelligenza artificiale riesce a confondere l’occhio umano: eccone un esempio.
Noto in passato per i suoi mici «mutanti», oggi il sito thiscatdoesnotexist.com è in grado di creare esemplari in tutto e per tutto simili a quelli reali.
Questi gatti non esistono, ma a breve potrebbero finire dovunque, un po’ come i bot degli account falsi di Instagram.
Lo scopo di questo sito, è proprio quello di confondere l’occhio umano e far capire come è così semplice inciampare in foto non reali.
Le intelligenze artificiali stanno imparando a riprodurre volti umani e animali, tra cui anche quelli dei gatti, attraverso l’accesso al mare di informazioni di internet che permette di apprendere le caratteristiche tipiche e ricorrenti dei soggetti imitati.
In sostanza, grazie a un immenso numero di foto di gatti, le intelligenze artificiali sono in grado di creare in modo autonomo le proprie foto di felini.
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Tra i prodigi dell’intelligenza artificiale, la sua capacità di perfezionarsi nel tempo può lasciare sbalorditi per l’accuratezza nei dettagli.
Prova ne sono i recenti progressi del sito thiscatdoesnotexist.com, appena due anni fa oggetto di ampie ironie in Rete per l’aspetto spesso mostruoso dei suoi gatti artificiali.
Oggi, infatti, può tranquillamente reggere il confronto fotografico con gli esemplari in carne e ossa: provare per credere nel prosieguo di questa gallery.
Merito della Rete generativa avversaria StyleGAN,Generative Adversarial Network), un sistema di apprendimento automatico, sviluppata da Nvidia nel 2018 e distribuita open source su GitHub a partire dal 4 febbraio 2019.
Alle spalle del progetto, l’ingegnere informatico Phillip Wang.
Lo stesso che ha sviluppato il celebre thispersondoesnotexist.com, dedicato agli esseri umani.
Esistono poi altri tre siti gemelli: thischemicaldoesnotexist.com, che assembla inedite molecole chimiche, thisartworkdoesnotexist.com, che realizza nuove opere di arte contemporanea, e thishorsedoesnotexist.com, che al momento ottiene con i cavalli gli stessi (pessimi) risultati del thiscatdoesnotexist.com del 2019.
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Col tempo il sistema sta migliorando a vista d’occhio, al punto che, online, è sempre più difficile riuscire a distinguere un gatto reale da uno artificiale (proprio come avvenuto per i generatori di persone finte, polverone sollevato da New York Times).
This Cat Does Not Exist ha fatto passi da gigante rispetto alle strane creature mutanti di un anno fa.
Nonostante i miglioramenti, ricorrono ancora alcuni elementi utili a distinguere l’artefatto dal vero: il gatto finto campeggia di solito su uno sfondo sfocato e ha i contorni del pelo poco definiti.
Messe a confronto con le foto di gatti veri, anche la colorazione degli occhi dei gatto riprodotti dall’intelligenza artificiale risulta meno definita.
Se si osserva con molta attenzione, possiamo notare una “poca” nitidezza tra le due immagini, che sta a sottolineare come la foto reale sia stata scattata con una macchina fotografica “più nitida”, rispetto al programma usato per creare il felino.
Inoltre, molte pose sembrano essere troppo programmate, per niente naturali.
Vi lasciamo alcuni esempio nell’articolo, divertitevi a trovarne le differenze!
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