Facebook, oscurata per errore la pagina del comune

Dopo circa un mese di ban, il comune francese di Bitche vince la battaglia contro Facebook: la sua pagina ufficiale era stata rimossa per errore a causa del nome “sconcio”

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Bitche, piccolo comune francese situato nel nord-est del paese – MeteoWeek.com

Non è la prima volta che Facebook incappa in degli errori di moderazione, ma quello di cui parleremo oggi nasce da un equivoco alquanto singolare. Si, perché pare che uno degli algoritmi del social network di Mark Zuckerberg abbia “capito male” e fatto scattare il ban nei confronti di una pagina addirittura relativa ad un’amministrazione comunale. Nella fattispecie, stiamo parlando del piccolo comune francese di Bitche, situato a pochi chilometri dal confine franco-tedesco.

La sua pagina, gestita dall’amministrazione comunale, è infatti stata oscurata senza alcun preavviso il 19 marzo ed è riapparsa online nella giornata di martedì – 13 aprile -, dopo quasi un mese di ban. Chi studia o ha studiato la lingua inglese avrà già compreso il motivo che ha dato vita a questo malinteso: Bitche si scrive e suona in maniera molto simile a “bitch”, termine che indica volgarmente una “donna dai facili costumi”. Insomma, avete capito. La colpa del piccolo paese francese sarebbe quindi quella di avere un nome “sconcio”, cosa non gradita dagli algoritmi di Facebook, che ha infatti motivato la cancellazione della pagina spiegando che “i nomi (delle pagine, n.d.r.) non possono contenere frasi o parole che potrebbero risultare offensive”.

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La battaglia di Bitche nei confronti di Facebook

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La pagina Facebook del comune di Bitche, protagonista di questa particolare vicenda – MeteoWeek.com

Fatto sta che l’amministrazione comunale della cittadina francese non ha preso per niente bene questo blocco a sorpresa e ha immediatamente chiesto il ripristino della pagina. Nel mentre, per tenere informati i cittadini ed aggirare gli algoritmi, è stata creata un’altra pagina: “Mairie 57230” (Municipio 57230), che riprende il codice postale di Bitche.

Riguardo la questione, il sindaco di Bitche, Benoît Kieffer, ha dichiarato: “Abbiamo fatto appello e cercato di contattare Facebook in diversi modi, tra cui moduli di contatto e messaggi privati sulla pagina di Facebook Francia”. Ma per oltre 4 settimane nulla di fatto: la pagina non è stata ripristinata. Poi, nella mattinata di martedì, il miracolo: “Ville de Bitche” è tornata visibile su Facebook, per la gioia della comunità.

Il primo cittadino, che aspettava da giorni questo momento, ha quindi deciso di scrivere immediatamente un post, che include anche un comunicato ufficiale redatto dall’amministrazione comunale. Una parte di esso riporta: “Il nome della nostra città sembra soffrire di una cattiva interpretazione…la cosa più sorprendente è che Facebook ha impiegato così tanto tempo per correggere l’errore. Il presidente/direttore generale di Facebook Francia mi ha appena contattato personalmente per dirmi che la pagina Ville de Bitche è nuovamente visibile e scusarsi per l’inconveniente causato”.

Tuttavia, per chiudere la vicenda con un sorriso, Kieffer non ha rinunciato ad un doppio senso tagliente, legato alla storia di Bitche: ”Io e i miei concittadini vorremmo umilmente invitare il signor Mark Zuckerberg e il presidente generale di Facebook Francia nella nostra bella città fortificata, che si è distinta più volte nella storia. Insieme, possiamo onorare la memoria dei compatrioti e dei nostri amici americani che sotto la bandiera della 100^ divisione di fanteria sono venuti dal Sud Carolina per liberare la nostra città: uomini che si chiamavano, con orgoglio, i Figli di Bitche”. Un’allusione agli avvenimenti della guerra franco-prussiana del 1870.

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Insomma, tutto è bene quel che finisce bene. Ma – come affermato dal sindaco di Bitche – ci auguriamo che Facebook non incappi più in errori di questo genere. Perché, a guardar bene, gli esempi per ricascarci ci sono eccome. Cittadini e amministrazione comunale di Sesso (in provincia di Reggio Emilia), siete avvisati.

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