Facebook rimuove per errore post per contenuti offensivi, arrivano le scuse

A causa di un errore di traduzione, Facebook rimuove alcuni post riguardanti Plymouth Hoe, luogo turistico inglese, in quanto considerati contenuti offensivi. Ma si rende conto dell’errore e chiede scusa

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Veduta di Plymouth Hoe, celebre luogo turistico inglese: a causa di un errore di traduzione la presenza del suo nome in alcuni post di Facebook ha portato alla rimozione di essi per la presenza di “contenuti offensivi” – MeteoWeek.com

Plymouth Hoe è uno dei luoghi più famosi della storia marina del Regno Unito: è il luogo in cui si dice che Sir Francis Drake abbia terminato una partita a bocce prima di partire (proprio da quel luogo) per combattere l’Armada spagnola nel 1588. Data la sua importanza storica, un bellissimo panorama sul Canale della Manica e un altrettanto bel parco dominato dalla Smeaton’s Tower, ovvero un imponente faro bianco e rosso, Plymouth Hoe è diventato un importante luogo turistico della città situata nel sud dell’Inghilterra.

Tuttavia, Facebook ha deciso erroneamente di prendere di mira questo particolare luogo di interesse: ha infatti rimosso e etichettato come contenuti offensivi alcuni post riguardanti Plymouth Hoe. Gli utenti sono stati letteralmente “sollevati di peso”, in quanto avrebbero violato più in particolare “gli standard della comunità su molestie e bullismo”.

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La statua del politico e navigatore Sir Francis Drake presso Plymouth Hoe – MeteoWeek.com

L’errore di Facebook e le scuse: “Non sono contenuti offensivi”

Ma da cosa deriva questo strano errore? Il tutto nasce da un errore di traduzione, ma prima è giusto specificare perché Plymouth Hoe si chiami in questo modo. “Hoe” in inglese significa “zappa”, ma nella lingua antica inglese (o anglosassone) significa “altura”. Il nome fa quindi riferimento alla forma del territorio. Ma, oggi, “Hoe” significa anche prostituta, detto in un modo più offensivo. Quindi, letto in questo modo, il termine potrebbe apparire come misogino e discriminatorio. Per questo, Facebook ha iniziato a rimuovere e avvisare chi pubblicava post riguardanti Plymouth Hoe, in quanto considerati dei contenuti offensivi. Ovviamente, molte persone e gruppi che promuovono uno dei luoghi di interesse più importanti della città hanno segnalato a loro volta a Facebook il disguido.

Nonostante ciò, come riportato dal Guardian, per alcuni giorni gli utenti sono stati costretti a menzionare il luogo con il termine “Oe”, oppure sono stati impossibilitati a pubblicare post o commenti. Poi, qualche giorno fa, il dietrofront e le scuse di Facebook tramite un portavoce, il quale ha dichiarato: “Questi post sono stati rimossi per errore e ci scusiamo con coloro che sono stati condizionati. Stiamo esaminando cosa è successo e prenderemo provvedimenti per correggere l’errore”.


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Di recente, i moderatori di Facebook sono stati protagonisti di un errore anche in Italia: per alcune ore era infatti stata bloccata la pagina satirica “Le più belle frasi di Osho”, a causa di una presunta violazione della proprietà intellettuale. In quel caso l’errore era derivato dalla presenza del nome “Osho”, il quale fa riferimento ad un celebre mistico e maestro spirituale indiano: il team di Facebook ha quindi pensato che il suo nome venisse utilizzato indebitamente della pagina, che conta oltre un milione di “mi piace”.