L’home banking e la sfera digitale delle banche in Italia ha vissuto un ripido incremento, pari al 10%, nell’ultimo anno. A svelarlo è un report di Deloitte, che illustra in particolare l’incremento dell’indice di maturità digitale
Con l’utilizzo sempre più massiccio di smartphone, tablet e PC, molte delle imprese e società si stanno spostando costantemente verso il digitale, proprio per andare incontro alle nuove esigenze di un mercato prettamente orientato ai consumer Web. Molte delle attività che prima di queste tecnologie si potevano fare soltanto nei rispettivi luoghi fisici, oggi si possono svolgere con elevatissima praticità dal proprio telefono, senza muoversi di casa.
E’ questo il caso dell’home banking ad esempio, ovverosia una vera e propria trasposizione del proprio istituto bancario all’interno dello smartphone o del computer. Tramite l’home banking, spesso rappresentato da app mobile o siti Web dedicati, si può avere una panoramica pressoché completa sul proprio conto bancario semplicemente dallo schermo del telefono, avendo accesso a dati come saldo, carte collegate, investimenti e così via.
Si tratta di un trend in ripida crescita, come dimostrato da un recente report di Deloitte, e che in Italia sta ricevendo una crescita ancor più netta.
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Home banking: i dati del report di Deloitte
Un recente report di Deloitte ha messo in chiaro alcuni dati piuttosto confortanti per quanto riguarda l’evoluzione dell’home banking. Il report, denominato Digital Banking Maturity 2020, ha illustrato come nell’ultimo anno l’indice di maturità digitale degli istituti bancari sia aumentato del 10%, segnale molto eloquente di una progressiva e consolidata trasposizione digitale delle banche nel nostro Paese.
La ricerca è stata condotta su un sample di 14 banche italiane, che complessivamente rappresentano l’80% degli impieghi e il 65% dei depositi nel mercato italiano. Il report al contempo illustra però che per la situazione italiana c’è ancora margine di miglioramento: spostando il focus a livello globale, è stato illustrato come il 41% delle banche analizzate ha innalzato il massimale di pagamento in modalità contactless, e il 34% delle banche ha avviato nuovi processi interamente digitali.
In merito alle rilevazioni si è espresso Manuel Pincetti, Partner Monitor Deloitte: “Oggi i clienti sono sempre più self-direct. È quindi necessario evolvere l’offerta di servizi bancari comprendendo anche soluzioni interamente digitali e questo è vero per tutti i segmenti di clientela, non solo per i privati”.
Prosegue poi Gianmaria Trapassi, Partner Deloitte Digital: “Nel complesso questa analisi ci dimostra come sia sempre più fondamentale continuare a lavorare sulla capacità di fornire un servizio e una user experience personalizzata in base alle esigenze della clientela, nonché sulla capacità di creare ecosistemi di business, capitalizzando diverse partnership con altri operator”.
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Il futuro degli istituti bancari è online?
A fronte di questi dati, emerge chiaramente come il futuro degli istituti bancari sarà segnato prettamente dall’ambiente online, dunque da applicazioni e siti Web “domestici” che consentono di consultare e gestire il proprio conto bancario direttamente da casa.
In tal senso, questo va di pari passo con la modernizzazione dei pagamenti, sempre più orientati verso i metodi contactless, che oggi possono essere effettuati non soltanto tramite carta di credito ma anche tramite telefono: pensiamo ad esempio all’app di Google Pay.