Otto anni di preparativi per rivoluzionare l’esplorazione, e ora Ingenuity è pronto a prendere il volo.
Il momento è arrivato: pronto a volare Ingenuity, approdato insieme a Perseverance su Marte.
Stefano Cappucci, l’ingegnere italiano padre di Ingenuity, ha lavorato all’elicottero marziano nei laboratori di Pasadena:
“Il Mars Helicopter è una missione ad alto rischio, essendo una dimostrazione tecnologica. Nulla viene dato per scontato e come team, siamo consapevoli di tutte le possibili insidie che potremo incontrare nel corso della missione“.
Con Perseverance, a fine luglio, è partito anche Mars Helicopter, il primo drone mai progettato per volare su Marte, a cui è stato dato il nome di Ingenuity (che suona come l’italiano ‘ingenuità’, ma significa ‘ingegnosità’).
“Sarà la prima dimostrazione tecnologica di volo controllato su altro pianeta” spiega Stefano Cappucci, ingegnere italiano che nei laboratori di Pasadena ha lavorato all’elicottero marziano.
“Dimostrando la viabilità di questa tecnologia si potranno abilitare altri velivoli più avanzati, che potrebbero essere inclusi nelle future missioni, sia per i robot che per gli umani”.
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Ingenuity è pronto a volare
Ingenuity si sta preparando a effettuare il suo primo volo sulla superficie del pianeta rosso, poche settimane dopo il suo arrivo.
Ad annunciarlo è la Nasa, secondo cui il primo tentativo del piccolo elicottero, di circa 2 chili di peso, non avverrà prima dell’8 aprile prossimo, quando sia il team di scienziati che il veicolo saranno riusciti a superare una serie di ultimi e delicatissimi step.
Fino a quel momento, quindi, Ingenuity rimarrà attaccato e protetto dal rover Perseverance, che nel frattempo si sta spostando verso “l’aerodromo”, un’area scelta appositamente perché pianeggiante e senza ostacoli, dove appunto si tenterà il volo.
Una volta pronto, Ingenuity avrà a disposizione 30 giorni marziani (pari a 31 giorni terrestri) per poter riuscire nella sua impresa spaziale.
Volare in modo controllato su Marte, fanno presente dalla Nasa, non è affatto semplice: basta pensare che sebbene il pianeta rosso abbia una gravità di circa un terzo rispetto a quella terrestre, la sua atmosfera è densa solo l’1% di quella che abbiamo sulla nostra superficie.
Senza contare che durante il giorno, la superficie di Marte riceve solo la metà della quantità di energia solare che invece raggiunge il nostro pianeta e le temperature notturne possono scendere fino a -90 gradi.
Decisamente temperature diverse da quelle a cui siamo abituati.
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Cosa rende unico Ingenuity
Il nome è stato scelto dalla studentessa statunitense Vaneeza Rupani, che lo aveva proposto per il rover principale, poi ribattezzato ‘Perseverance’.
Il drone, spiega Cappucci, “offre un punto di vista unico” che non può essere fornito né dai satelliti in orbita né dai rover o dai lander presenti sulla superficie di Marte. Una visione del pianete mai vista prima.
Due gli obiettivi principali: “Ottenere delle immagini di ricognizione ad alta definizione e garantire l’accesso a terreni difficili da raggiungere: aspetti che potrebbero rivoluzionare completamente l’esplorazione del Pianeta Rosso”
Ingenuity è stato dotato quindi di molte caratteristiche:
- è di piccole dimensioni,
- è leggero
- e deve avere abbastanza energia disponibile per alimentare i vari componenti e riuscire così a sopravvivere alle gelide notti su Marte.
Un sistema, di pannelli solari e molti altri componenti, che è stato testato più e più volte nei laboratori del Jet Propulsion Laboratory.
“Ogni step che abbiamo fatto da quando questo viaggio è iniziato sei anni fa, è stato un campo inesplorato nella storia degli aerei”, ha raccontato Bob Balaram, ingegnere al Jpl.
“E mentre volare in superficie sarà una grande prova, sopravvivere quella prima notte su Marte da solo, senza che il rover lo protegga e lo alimenti, sarà una sfida ancora più grande”.