Come mai Tinder, proprio nel momento dove l’impossibilità di incontrarsi era la prima regola, ha avuto così tanto successo?
Lo straordinario successo di Tinder nel 2020 ha avuto dell’incredibile.
Com’è possibile che un’applicazione di incontri, che si basa quindi su uscite insieme, in un momento di lockdown abbia avuto così tanto successo?
Sembra paradossale, ma in tempi di lockdown le applicazioni di appuntamenti hanno continuato a diffondersi: il nostro modo di utilizzarle è però profondamente cambiato ed è forse questo il motivo per cui hanno così tanto spopolato.
In molti avevano scommesso il fallimento quasi certo delle app d’incontri: quale persona sana di mente rischia una multa per aver violato le regole e i contra una persona estranea, con la mascherina, di cui non si sa praticamente niente. E anzi, si rischia anche di contrarre il Covid-19.
O almeno così si tendeva a pensare, probabilmente sottostimando la necessità dei single di tutto il mondo di continuare a conoscere nuove persone con cui flirtare e ampliare la conoscenza anche solo per via digitale. D’altronde, anche il semplice parlare era una compagnia e distrazione gradita dalla monotonia delle giornate.
I numeri sono inequivocabili: Tinder ha fatto registrare il suo record di swipe (lo scorrimento dei potenziali partner a cui accordare o meno la nostra preferenza) nel mese di marzo 2020, raggiungendo quota 3 miliardi in un singolo giorno proprio mentre il mondo intero entrava in lockdown.
Bumble, l’ultima arrivata nel mondo delle dating app di cui abbiamo parlato in questo articolo, si è quotata in borsa l’11 febbraio 2021 e lo stesso giorno ha fatto registrare un balzo del 63% nel valore delle sue azioni, chiaro segnale di come gli investitori non temono una crisi di questo settore.
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L’utilizzo delle applicazioni di incontri in tempi di pandemia è però notevolmente cambiato rispetto alla funzione iniziale.
Se fino a poco fa queste app rappresentavano un ponte dal mondo digitale a quello fisico, oggi sono invece i luoghi in cui non solo si individuano persone potenzialmente interessanti e affini a noi, ma dove si approfondisce la conoscenza.
Ergo, trovare qualcuno di specifico e conoscerlo direttamente sulla chat prima di tentare con un incontro.
Lo dimostra anche che il tempo trascorso sulle app sia cresciuto in media, sempre nell’ultimo trimestre 2020, del 13,4%.
Da questo punto di vista, la novità che ha contribuito più di ogni altra, durante la pandemia, a una maggiore permanenza su Tinder e le altre è quella della videochat.
Nel mese di maggio 2020, OkCupid ha fatto registrare una crescita negli appuntamenti virtuali del 700% rispetto al periodo pre-pandemia, mentre le videochiamate su Bumble sono cresciute nello stesso lasso di tempo del 70%.
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“Alcune persone organizzano semplici videochat o aperitivi virtuali”, ha spiegato Sara Konrath, consulente scientifica di OkCupid. “Altri giocano assieme a qualche videogame online. Altri ancora guardano addirittura un film assieme anche se si trovano in case diverse. La sensazione è che l’appuntamento virtuale, per molti versi, stia diventando un nuovo passo nel processo di corteggiamento”.
Un drastico cambiamento rispetto al passato, che si riflette anche nel fatto che, secondo i dati rilasciati da OkCupid, l’83% degli utenti è disposto ad accettare appuntamenti virtuali indipendentemente dal luogo in cui si trovano le altre persone.
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