Alla Boston Dynamics, società di ingegneria e robotica statunitense, è stato implementato il modulo 5G all’interno dei propri robot, garantendo loro molta più autonomia di controllo anche oltre il “vecchio” limite di 30 metri, scandito dalla connessione Wi-Fi
Non è trascorso molto tempo da quando abbiamo visto i primi robot della Boston Dynamics letteralmente “prendere vita” e camminare in maniera autonoma. Il primo esempio era apparso nel 2005, ed era stato chiamato BigDog: la sua progettazione era avvenuta in seno alla possibilità di sfruttare questi robot in ambito militare, fungendo da trasporto di materiale bellico pesante al fianco dei soldati.
Sono diversi i prototipi, o meglio ancora i robot quasi definitivi, realizzati dalla società statunitense, la quale studia sempre nuove soluzioni per migliorare continuamente i propri prodotti. In tal senso, l’azienda si è mossa in ottica 5G, ossia quello che è destinato a diventare il nuovo standard per le connessioni Internet mobile. Il 5G è una rete molto più potente, in grado di elaborare una potenza di calcolo molto più alta rispetto al 4G, dunque è lecito pensare che tutti gli sviluppi futuri si orienteranno in questa direzione anche in ambito robotico.
Grazie ad Ericsson e all’operatore danese TDC Net, la Boston Dynamics è riuscita a introdurre un modulo 5G all’interno dei propri robot modello Spot. Il risultato più evidente è stato una maggiore autonomia e raggio di azione dei robot quadrupedi.
Prima del 5G, questi robot venivano controllati via Wi-Fi, per un raggio massimo di azione di 30 metri. Al contrario, il 5G ha permesso ai tecnici di estendere il raggio d’azione, ampliando la possibilità di controllo remoto anche oltre i 30 metri. Una prima applicazione della nuova implementazione è stata svolta nei pressi dell’aeroporto Hans Christian Anderson in Danimarca, dove Spot è stato impiegato a scopo di pattuglia e ricerca di eventuali danni al recinto dell’aeroporto. Tutte queste operazioni, ovviamente, sono sempre state svolte da umani: l’introduzione di un robot potrebbe spostare di netto l’attenzione.
L’utilizzo del 5G nei robot di Boston Dynamics apre le strade a scenari di utilizzo a dir poco innumerevoli. Alcuni su tutti: le operazioni di recupero e di soccorso in situazioni di emergenza, le ispezioni industriali, l’esplorazione di zone altrimenti pericolose per l’uomo, e così via.
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Le potenzialità del 5G sono state evidenziate anche da Toke Binzer, Vicepresidente di TDC Net, una delle aziende di teelcomunicazioni che ha preso parte al progetto. Si è così espresso sull’utilizzo del modulo 5G in relazione all’esperimento dell’aeroporto: “Questo è un ottimo esempio delle possibilità offerte dalla rete 5G in tutto il paese. Collegando droni e robot ad un network più veloce, possiamo risolvere compiti più o meno impegnativi. Siamo ancora nelle prime fasi di sviluppo, ma sulla base della partnership con Ericsson attraverso l’Innovation Hub, possiamo sbloccare il pieno potenziale del 5G”.
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