Si comporta come un vero gatto, ma non lo è: è il nuovo robot di Panasonic. Con un piccolo problema intestinale.
Nicobo: il nuovo robottino di Panasonic, bello come un gattino, ma con un problema non profumato. La tipica aria nella pancia che si sviluppa dopo aver mangiato pasta e fagioli o i broccoli.
Panasonic ha progettato Nicobo in partnership con i ricercatori di robotica della prestigiosa Toyohashi University of Technology nella prefettura di Aichi. Questo robot-pet non può spostarsi, ma soltanto ruotare sul proprio asse e alzare o abbassare leggermente il capo per fissare l’interlocutore con i suoi occhi piuttosto realistici, con tanto di pupilla che può espandersi o restringersi.
Nicobo, un robottino che miagola… o quasi.
Al proprio interno nasconde una videocamera che traccia e riconosce volti, diversi microfoni direzionali per catturare la voce, altoparlanti e sensori tattili disseminati sotto buona parte della morbida superficie del calzino che lo ricopre, ed eventualmente abbassare o alzare un po’ il capo di modo da guardare l’interlocutore con occhi decisamente realistici, visto che la sua pupilla può espandersi o restringersi.
Il codino sul retro rende l’interazione ancora più coinvolgente e c’è pure la chicca di un sensore per la luce ambientale così da far addormentare il robot proprio come un gatto che si appisola sotto al sole.
Non fa le fusa, non corre in modo atletico, non costruisce volte di vetro né compie operazioni chirurgiche come blasonati colleghi e brillanti chirurghi, ma Nicobo ha dalla sua l’intento di regalare qualche sorriso a chi vive da solo e di intrattenerlo in modo carino e coccoloso.
Oltre alle flatulenze, infatti, può anche parlare il cosiddetto katakoto, termine giapponese per descrivere il linguaggio dei bambini piccoli, come si può ascoltare nei video sopra e sotto.
Leggi Anche:
- Hyundai Dal-E, il primo robot al servizio dei clienti
- Spot, il robot di Boston Dynamics ha ora un braccio
Le coccole post Covid-19
Scodinzola di felicità per le coccole ricevute al punto tale che, quando introdotto bene nell’ambiente familiare, si lascia andare anche a qualche flatulenza se si sente a proprio agio.
L’idea, nata tra Panasonic e la Toyohashi University of Technology in Giappone, è davvero stata un successo visto il grande riscontro del pubblico. Un po’ anche dall’esigenza di far compagnia a tutte quelle persone che a causa della pandemia mondiale di coronavirus sono rimaste isolate e senza nessuno al quale rivolgere una parola, scambiare una risata. La Panasonic ha pensato, che visto che ci sono sempre più persone che rimangono sole e senza alcun affetto reale.
Il gattino introvabile
Come fare per avere il robot dalla pancia irritabile a casa?
Purtroppo, è quasi impossibile perché le appena 320 unità che erano state messe in raccolta crowdfunding sono state letteralmente prese d’assalto e esaurite in poco tempo, nonostante il prezzo di oltre 300 euro. Chissà che Panasonic non decida di produrlo in massa, non è difficile immaginare potrebbe diventare un gadget molto popolare e utile per combattere la solitudine o riempire le giornate.
Anche se, forse sarebbe ora di prendere un gattino vero.