Dopo una battaglia lunga mesi, l’Australia vince e ottiene il blocco delle notizie gratis sul web. Ecco cosa è successo.
Google e News Corp di Rupert Murdoch hanno firmato una “storica partnership pluriennale” in base alla quale Mountain View pagherà all’editore per indicizzare gli articoli nella sezione Showroom Google News.
Lo hanno annunciato le due società in una nota su internet e, se l’accaduo vi è nuovo, vi consigliamo una lettura veloce qui e qui.
L’accordo, della durata di tre anni, include anche lo sviluppo di una piattaforma di abbonamento, la condivisione delle entrate pubblicitarie e “investimenti significativi nel video giornalismo innovativo” da parte di YouTube, di proprietà di Google.
L’accordo tra le due società non riguarderà l’Australia, che da anni chiede ai colossi del web di pagare per le notizie indicizzate, ma anche il Wall Street Journal e il New York Post negli Stati Uniti e al Times e al Sun in Gran Bretagna.
Da qualche giorno gli utenti australiani di Facebook non possono più visualizzare i link alle notizie dei media locali o internazionali e le persone che vivono all’estero non possono più di accedere alle notizie australiane.
Il governo australiano ha reagito con rabbia, anche perché sono state bloccate anche le pagine Facebook ufficiali dei servizi di emergenza, di sanità o di polizia, utilizzate ad esempio per allertare la popolazione in caso di incendi boschivi, cicloni o persino epidemie.
Il ministro delle Finanze, Josh Frydenberg ha definito la misura di Facebook “non necessaria, brutale“, che, ha detto “danneggerà l’immagine del social in Australia”.
Il ministro ha assicurato che il suo governo resta “risolutamente determinato” ad andare in fondo con la proposta di legge, già adottata la scorsa settimana dalla Camera dei Rappresentanti.
“Quello che gli eventi di oggi confermano per tutti gli australiani è il dominio di questi colossi nella nostra economia e nel panorama digitale“, ha aggiunto il ministro, poche ore dopo aver detto in un tweet di aver avuto una “discussione costruttiva” con il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg.
Leggi Anche:
L’amministratore delegato di News Corp, Robert Thomson, ha detto che l’accordo avrà “un impatto positivo sul giornalismo in tutto il mondo, poiché abbiamo fermamente stabilito che ci dovrebbe essere un premio per il giornalismo di qualità“.
Thomson ha poi aggiunto: “Per anni siamo stati accusati di lottare contro i mulini a vento della tecnologia“, ma ora quella lotta “e’ diventata un movimento, e sia il giornalismo che la società saranno migliorati”.
All’inizio di questa settimana i funzionari di Sydney hanno detto che Google e Facebook erano vicini ad accordi con i principali media australiani per pagare le notizie.
Il ministro delle Finanze australiano, Josh Frydenberg, ha riferito lunedì 15 febbraio che i colloqui con gli amministratori delegati di Facebook, Mark Zuckerberg, e di Google, Sundar Pichai, stavano registrando “grandi progressi” nella risoluzione di una situazione di stallo che ha oramai gli occhi di tutto il mondo addosso.
Le aziende hanno minacciato in principio di ritirare parzialmente i servizi dal Paese qualora la legge fosse stata approvata, scatenando una disputa accesa con Canberra.
Oggi l’accordo potrebbe allontanare questa ipotesi.
Avete mai visto una televisione così particolare come questa? Probabilmente no, ma intanto è tra…
The Sims 4 riceve un update decisamente importante, il quale era atteso da molti giocatori…
L'applicazione di SmartThings Find ha appena raggiunto dei numeri da record che non possono essere…
SpaceX ha scelto di rendere ancora più efficiente il suo servizio migliorandolo di moltissimo, e…
Mai più file alla cassa del supermercato grazie ad Amazon ed al nuovo servizio Dash…
L'Xbox Series X che tutti noi conosciamo potrebbe essere in grado di garantirci un tipo…