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Lo smartphone dice sì al vaccino: ecco che ruolo ha il nostro dispositivo nella lotta contro il Covid-19

Lo smartphone aiuta nel conoscimento del virus. L’affidabilità del test sarebbe vicina al 90% secondo la sperimentazione già avviata, contro il 95% dei tamponi molecolari

Smartphone contro Covid-19 – MeteoWeek.com

Testare la positività al Covid-19 in meno di 10 minuti attraverso la saliva e ottenere risultati affidabili grazie a un adattatore per smartphone?.

No, non è un’idea campata in aria, ma la realtà.

E’ il test più atteso che alcuni ricercatori di Lille, in Francia, stanno mettendo a punto dopo mesi di studi e progetti.

A realizzare il rivoluzionario sistema di test salivare è una task force creata nel marzo 2020 per coordinare e accompagnare la ricerca sul Covid-19, praticamente messa in moto all’inizio della pandemia.

L’affidabilità del test sarebbe vicina al 90% secondo la sperimentazione già avviata, contro il 95% dei tamponi molecolari, praticamente un compagno d’armi perfetto nella lotta contro il Covid-19 e l’organizzazione delle strutture sanitarie che si occupano dei tamponi.

Il sistema, battezzato “Cordial-1“, consiste nel semplice prelievo di una goccia di campione di saliva da depositare su una apposita striscetta di tessuto che viene introdotta poi in una provetta. Il contenuto viene poi messo a contatto di un elettrodo, una specie di chiavetta USB, connessa allo smartphone. In 10 minuti, sullo schermo appare il risultato del test.

Al momento, i ricercatori di Lille sono riusciti a realizzare e verificare l’intera procedura ma con un prelievo naso-faringeo, ovvero il solito processo di un semplice tampone.

Per completare l’opera dovranno soltanto apportare le dovute modifiche per sostituire al campione prelevato attraverso il naso quello della goccia di saliva.

Il test salivare risulta più efficace

Lo studio a Lille ha un back up a Singapore, dove è stato dimostrato come la saliva contenga più rimandi alla positività effettiva della persona, con una percentuale più alta di quasi 20%.

I ricercatori hanno sottoposto a controllo 200 lavoratori migranti, tra i quali 149 di un dormitorio pubblico e 51 in una struttura assistenziale in cui alloggiavano soggetti positivi al Covid-19 che, però, non necessitavano di cure ospedaliere, ma solo di isolamento e controlli medici.

Alla fine della sperimentazione e dopo il riscontro in laboratorio, i test salivari sono risultati positivi nel 62% dei casi contro il 44,5% di quelli naso-faringei e il 37,7% di quelli nasali auto-somministrati.

La procedura utilizzata per la raccolta dei campioni prevedeva che i volontari inclinassero leggermente la testa all’indietro, schiarirsi la gola e il naso e poi espellere la saliva in una provetta.

Interpellato sui dati di questo nuovo studio Paolo D’Ancona, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità, ha spiegato che la ricerca “fornisce nuove evidenze sul fatto che la saliva è un’ottima alternativa se non addirittura una scelta migliore rispetto ai campioni raccolti con tamponi nasofaringei che sono sicuramente più scomodi e fastidiosi.” Seppure con qualche limite inerente alla standardizzazione del metodo.

Ma la cosa più importante è che – sostiene D’Ancona – la saliva ha mostrato di avere una sensibilità maggiore soprattutto sugli asintomatici e sui soggetti che hanno preso l’infezione in forma lieve”.

Il test salivare potrebbe quindi rivelarsi particolarmente utile per testing su grandi numeri, soprattutto nei casi in cui non si è ancora sviluppata una forma grave di Covid-19, dando così agio alla sperimentazione sull’adattatore di smartphone, di proseguire senza intoppi.


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Che differenza c’è tra tamponi molecolari, test antigenici e test rapidi?

Prima di qualsiasi sperimentazione, è giusto ricordare la differenza tra i vari test, per sapere di cosa stiamo parlando e perché è così rivoluzionaria l’idea di testarci tramite un adattatore per smartphone.

Tampone molecolare

Test molecolare Covid-19 – MeteoWeek.com

Come riporta il ministero, è attualmente il gold standard internazionale per la diagnosi di Covid-19 in termini di sensibilità e specificità, ovvero quello richiesto per maggior certezza.

Si basa sul prelievo di un campione tramite un tampone naso-faringeo, che viene poi esaminato con metodi molecolari real-time Rt-Pcr (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction) per l’amplificazione dei geni virali maggiormente espressi durante l’infezione, ovvero i responsabili di positività.

Un esame, perciò, che consente, in media dalle due alle sei ore di analisi in un laboratorio specializzato, di rilevare la presenza del genoma del coronavirus. “Alla luce dell’emergenza di mutazioni del gene che codifica per la proteina spike, si sconsiglia l’utilizzo di test basati esclusivamente sul gene S per il rilevamento dell’infezione da Sars-Cov-2 mediante Rt-Pcr”, si legge nella nota.

I test antigenici

Test Antigenico – MeteoWeek.com

Si basano su un principio diverso dai molecolari, e in particolare sulla presenza di proteine virali, appunto gli antigeni.

Anche in questo caso, la raccolta del campioni avviene tramite un tampone naso-faringeo, ma i tempi di risposta sono molto più brevi, in media 15 minuti circa. Tuttavia, il loro punto debole sono la sensibilità e la specificità, la percentuale di falsi positivi e negativi, che sembrano essere inferiori a quelle dei molecolari, almeno per quanto riguarda i test di prima e seconda generazione.

“Sono disponibili diversi tipi di test antigenico, dai saggi immunocromatografici lateral flow (prima generazione) ai test a lettura immunofluorescente, i quali hanno migliori prestazioni”, ricorda il ministero, sottolineando che solo quelli di ultima generazione (immunofluorescenza con lettura in microfluidica) sembrano mostrare risultati sovrapponibili ai saggi di Rt-Pcr, soprattutto se utilizzati entro la prima settimana di infezione. “Qualora le condizioni cliniche del paziente mostrino delle discordanze con il test di ultima generazione la Rt-Pcr rimane comunque il gold standard per la conferma della Covid-19”, precisano dal ministero.

Il tampone rapido

Test rapido – MeteoWeek.com

E’, come rivela il suo stesso nome, un test che permette di determinare la presenza o l’assenza di positività al COVID-19 in poco tempo.

Il test rapido si basa infatti sulla rilevazione della presenza del virus tramite l’antigene e l’anticorpo presente nel test. La Spike protein è l’elemento determinate per l’antigene. I tempi di attesa sono compresi tra 15 e 30 minuti massimo: il tampone viene effettuato su entrambe le narici ma non in gola. Può essere seguito in farmacie selezionate.

Alessandra Costagliola

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Alessandra Costagliola

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