Google nel 2020 ha pagato una cifra record a chiunque abbia scoperto bug su Android e Chrome: ben 6,7 milioni di dollari complessivi. E’ previsto dal programma Bug Bounty, che ricompensa chi cerca e trova in maniera indipendente falle nei sistemi
Il colosso di Mountain View Google opera da moltissimi anni nel settore del Web e dell’informatica, essendo diventato ormai uno dei principali pilastri di questo segmento di mercato a livello mondiale. Dopo aver rappresentato per anni e anni un “semplice” motore di ricerca, oggi Google offre molto altro: una suite completa in stile Office, una casella di mail, e il servizio di YouTube acquisito.
L’azienda punta fortissimo sulla massima sicurezza e privacy per i propri utenti, innovando costantemente i servizi offerti e cercando di trovare nuove soluzioni di volta in volta per mantenere elevata la qualità dei propri prodotti. E, molto spesso, si appella agli utenti stessi per capire quale direzione prendere. E’ proprio questo l’intento di Bug Bounty, il programma tramite cui Google riesce a raccogliere informazioni su falle e bug di sistema, sotto ricompensa per gli abili ricercatori.
Stando a quanto riportato dalla stampa internazionale e da Google stessa, la compagnia di Mountain View avrebbe pagato nel corso del 2020 ben 6,7 milioni di dollari di ricompensa agli utenti per aver scovato bug e falle nei sistemi Android e all’interno di Google Chrome.
Una cifra clamorosa, che va contestualizzata secondo quanto segue: 1,74 milioni sono stati concessi a ricercatori per aver scoperto vulnerabilità in Android, e 2,1 per vulnerabilità nell’app o nel programma PC di Chrome. Enorme è anche la cifra concessa ad un singolo ricercatore: ben 130.000 dollari. Il totale di ricercatori ricompensati per questa attività è di 662, in 62 Paesi del mondo.
Grazie al prezioso contributo, cui giustamente il programma Bug Bounty corrisponde una somma in denaro, Google è riuscita a coprire una serie di buchi nel codice dei due applicativi, aumentando così la sicurezza dei propri sistemi.
E’ doveroso fare qualche cenno sul programma Bug Bounty. Tale programma infatti è nato nel 2015: nel corso di quell’anno sono state a loro volta rilevate falle nei sistemi dell’azienda statunitense, ed erano stati erogati quasi 2 milioni di dollari di ricompensa. Nel corso degli anni le ricompense sono diventate sempre più alte, arrivando al picco attuale di 6,7 milioni: il precedente picco era di 6,5 milioni nel 2019.
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Insomma, cifre davvero golose, che potrebbero spingere molti esperti di informatica indipendenti a contribuire alla causa dell’azienda di Mountain View ricevendo in cambio somme di denaro che, qualora la falla scoperta dovesse essere particolarmente importante, potrebbero diventare elevatissime. Chiunque può parteciparvi: è sufficiente possedere ovviamente una valida esperienza e conoscenza informatica, e informarsi presso il sito ufficiale del programma.
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