DAD nel mirino dei criminali informatici: a gennaio 60% in più di attacchi

I criminali informatici prendono di mira la DAD: secondo Kaspersky, a gennaio è stato registrato un aumento del 60% di utenti colpiti da minacce che utilizzano come esca le piattaforme di apprendimento online

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Un’insegnante durante una lezione di didattica a distanza a Kazan (Russia), nell’aprile 2020 – MeteoWeek.com

Come risaputo, a causa della pandemia, le scuole continuano ad essere soggette a nuove chiusure o a modelli ibridi di apprendimento, in persona e a distanza. Infatti, secondo il World Economic Forum, oltre un miliardo di bambini e ragazzi nel mondo hanno sperimentato – o sperimentano tuttora – la didattica a distanza. Questo ha contribuito ad attirare l’attenzione dei criminali informatici nei confronti delle piattaforme dedicate alla scuola e all’apprendimento online.

La DAD nel mirino dei criminali informatici: a gennaio il 60% in più di attacchi

Infatti, in base ad un’indagine svolta da Kaspersky – l’azienda russa leader mondiale nella cybersecurity per aziende e privati -, nel mese di gennaio 2021 gli attacchi contro i servizi online dedicati alla scuola sono aumentati del 60% rispetto alla prima metà del 2020, con ben 270.171 utenti che da luglio a dicembre 2020 sono stati colpiti da minacce che hanno utilizzato come esca le piattaforme di apprendimento online.

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Il confronto tra gli utenti che hanno incontrato queste minacce nel periodo di gennaio-giugno 2020 (in rosso) e luglio-dicembre 2020 (in blu) – MeteoWeek.com | fonte: Kaspersky

Come visibile dal preciso grafico pubblicato da Kaspersky, la più colpita è stata, di gran lunga, Zoom. Un dato che non sorprende: basti pensare che essa conta più di 300 milioni di utenti al giorno ed è la piattaforma più popolare per le riunioni virtuali. Al secondo posto si trova Moodle, seguita da Google Meet. L’unica piattaforma a non aver registrato un aumento del numero di utenti che si sono imbattuti in queste minacce è Google Classroom.

In cosa consistono queste minacce?

Kaspersky stima che circa il 98% delle minacce incontrate erano dei ‘not-a-virus’, che si dividono in due categorie: adware e riskware.

  • L’adware bombarda gli utenti con annunci pubblicitari indesiderati;
  • Il riskware è costituito da vari file – dalle barre degli strumenti del browser agli strumenti di amministrazione remota – che possono eseguire varie azioni sul computer dell’utente senza il suo consenso. Tra i due i riskware sono quindi i più pericolosi;
  • L’1% riguardava invece dei virus trojan.

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Le minacce che sfruttano popolari app per video riunioni e piattaforme per la DAD raggiungono l’utente attraverso falsi installatori di applicazioni: lo portano su siti web non ufficiali progettati per sembrare autentici o all’interno di e-mail camuffate da offerte speciali. Avevamo trattato di recente una minaccia simile, riguardante un sito farsa dell’app Immuni, il quale permetteva di avviare un download che – al posto della famosa app di tracciamento dei contagi – installava sul dispositivo dell’utente malcapitato un pericoloso virus informatico.

Purtroppo, fino a quando tutti gli studenti non torneranno in classe a tempo pieno, gli istituti scolastici continueranno ad essere un obiettivo interessante per i criminali informatici, soprattutto perché questo settore non ha tradizionalmente dato la priorità alla cyber-sicurezza. Tuttavia, la pandemia ha reso chiaro che questa situazione deve cambiare, soprattutto perché la tecnologia è sempre più presente in questo settore, apprendimento virtuale o meno“, ha affermato Anton Ivanov, esperto di sicurezza di Kaspersky.

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