La tecnica del phishing sembra essere una delle “preferite” dai cybercriminali: la nuova truffa del corriere espresso infatti sfrutta ancora una volta questo metodo. Per fortuna c’è modo di difendersi e riconoscerla subito
Giusto un paio di settimane fa vi avevamo parlato della truffa della Polizia Postale. Beninteso, non si tratta della Polizia Postale a truffare le persone, ma di cybercriminali che sfruttano il nome della società per far cadere in un losco tranello gli utenti raggiunti da una mail truffaldina.
Ebbene, si trattava di un caso emblematico di phishing: per chi non sapesse ancora di cosa si tratta, stiamo parlando di una tecnica che prevede l’impiego del nome di una società/azienda nota, per invitare la vittima della truffa a cedere dati personali, soprattutto delle proprie carte di credito, magari tramite la compilazione di form fasulli.
Questa tecnica è estremamente diffusa, e per fortuna ormai è diventata ben riconoscibile: è il caso della nuova truffa del corriere espresso.
La truffa del corriere espresso sta preoccupando tantissimi utenti in questi giorni. In particolare, i truffatori hanno trovato l’ennesima scusante perfetta per far cadere nel tranello le vittime. Viene inviata infatti una mail in cui, spacciandosi per un azienda di spedizioni ben nota, si afferma che c’è un pacco bloccato a causa di spese di spedizione non pagate per la cifra di 4,36 euro. I nomi dei corrieri possono variare: negli ultimi giorni sono emerse segnalazioni di email a nome di BRT-dpdGroup, ma potrebbero venire utilizzati anche i nomi di altre compagnie.
Dopo di questo, la mail invita l’utente a fare click su un link per proseguire in un portale (del tutto falso) dove compilare il tutto con i nostri dati personali, inclusi i dati di una carta di credito, al fine di pagare la presunta spesa di spedizione in sospeso.
Inutile dire che, così facendo, si sta letteralmente regalando la propria carta di credito al truffatore, il tutto accompagnato peraltro dai propri dati personali completi: in questo modo il truffatore ha pieno accesso alla carta e può svolgere acquisti sul Web sfruttando il nostro denaro.
Il testo della mail è il seguente:
Gentile cliente, il tuo pacco è stato bloccato al Terminal 1 a causa di spese di spedizione non pagate. Conferma il pagamento di 4,36 euro. Conferma la consegna. Se spese di spedizione non viene pagato entro 48 ore, annulleremo la consegna”. Notare come la fine del testo inserisca il “fattore fretta” che mette ancora più ansia al malcapitato, spingendolo a cadere nella truffa.
Per difendersi dalla truffa del corriere espresso, bisogna anzitutto riconoscere la mail truffaldina: infatti, le compagnie di spedizione non richiedono mai di compilare form con i propri dati personali o di carte di credito. In generale, comunque, truffe di questo tipo sono molto diffuse ed è sufficiente cancellare la mail. Oltretutto, date sempre un’occhiata all’indirizzo email di provenienza e, se vi sembra truffaldino, contattate la vera compagnia di riferimento per chiedere delucidazioni.
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