Secondo uno studio israeliano un algoritmo è in grado di scegliere quale embrione ha più chance di successo, triplicando così la probabilità che la gravidanza vada a buon fine.
Quante coppie si sono ritrovate ad affrontare le difficoltà per creare una famiglia? Visite specialistiche, esami, soldi spesi in tentativi che non sono andati a buon fine. Purtroppo è molto più comune di quello che si pensa, molte coppie si sono affidate all’inseminazione per superare queste barriere.
Ora, un aiuto in più sembra far capolino.
L’intelligenza artificiale può far nascere i bambini, o meglio può aiutare a farne nascere di più con la fecondazione assistita. Secondo uno studio israeliano pubblicato dalla rivista Acta Informatica Medica infatti un algoritmo è in grado di scegliere quale embrione ha più chance di successo, triplicando così la probabilità che la gravidanza vada a buon fine.
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I test sulla metodica sono ancora in corso, ma dai primi risultati sembra che, al confronto con i metodi di selezione tradizionali, il tasso di successo sia triplo.
Questo studio ha ovviamente una base, la fecondazione in vitro.
Per chi non lo sapesse, nella fecondazione in vitro il concepimento si crea artificialmente fuori dal corpo della donna e, quando l’embrione si è formato, viene inserito nell’utero, sperando che attecchisca, dando inizio ad una gravidanza. Per realizzare la fecondazione in vitro dunque gli ovuli e gli spermatozoi vengono prelevati per realizzare la fecondazione in laboratorio.
Tutt’ora quindi, grazie all’intelligenza artificiale, scegliere gli spermatozoi più “forti” sarà più facile e aumenterà il tasso di successo del triplo, dando più chance di buona riuscita.
Per prelevare gli ovociti maturi della donna è necessario che si sottoponga a 3 settimane di stimolazione ovarica. Questo trattamento consentirà di produrre molti ovociti, per aumentare la possibilità di una gravidanza. L’ovulazione viene stimolata attraverso un’iniezione di gonadotropine, 36 ore dopo la donna si sottoporrà ad un’operazione in anestesia locale, durante la quale il liquido follicolare verrà aspirato per prendere gli ovociti. In seguito vengono prelevati gli spermatozoi per procedere alla fecondazione in vitro. Per tre giorni l’uomo deve astenersi da qualsiasi attività sessuale, poi gli verrà chiesto di eiaculare e gli spermatozoi verranno utilizzati in laboratorio.
Lì, dunque, interverrà il giovo sistema di IA per studiare, scegliere e prelevare l gli spermatozoi che hanno più possibilità di farcela
Ciascun ovulo viene poi messo a coltura con gli spermatozoi selezionati, e conservato in un incubatore a 37°. Dopo 2 giorni dal prelievo degli ovuli dalla donna, è già possibile conoscere il numero degli embrioni che si sono formati.
Quando la fecondazione in vitro si è conclusa, gli embrioni ottenuti vengono inseriti nell’utero femminile attraverso un sottile tubicino. L’operazione è molto rapida e non comporta alcun dolore. Dopo 12 giorni la donna potrà eseguire il test di gravidanza per scoprire se la fecondazione in vitro ha avuto successo oppure no.
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