Una ragazza inglese di 12 anni spera di intraprendere una causa legale contro TikTok: utilizzerebbe i dati dei minori in modo illegale, al fine di generare introiti pubblicitari
TikTok è ormai un social network popolarissimo e utilizzato tutti i giorni da milioni di utenti: come molti sanno, una buona parte di questi sono minorenni. Ma nonostante lo svago e la spensieratezza che il social media offre, pare che sia emerso qualche problema riguardante il trattamento dei dati dei cosiddetti giovani “tiktokers”.
In realtà non è la prima volta che sorge qualche dubbio a riguardo: Nel 2019, il famoso social network è stato multato di 5,7 milioni di dollari dalla Federal Trade Commission (FCC) degli Stati Uniti per l’incorretta gestione dei dati sui bambini e nel giugno 2020 anche l’Unione Europea (in particolare il Comitato europeo per la protezione dei dati) ha indagato sulla questione. Ma ciò che davvero fa scalpore è che, questa volta, a voler intentare una causa legale nei confronti di TikTok sia una ragazzina inglese di soli 12 anni.
Il suo nome ad ora non è noto, e un tribunale ha stabilito che – se la causa procederà – potrà continuare a rimanere anonima. L’azione è sostenuta anche da Anne Longfield, il Commissario dei bambini per l’Inghilterra.
Come riporta Sky News, Charles Ciumei, avvocato della ragazza, ha dichiarato: “I dati personali vengono utilizzati in un algoritmo (di raccomandazione video, n.d.r.) che analizza le preferenze degli utenti al fine di adattare il contenuto presentato loro per catturare la loro attenzione e generare introiti pubblicitari. […] Questo, a sua volta, incoraggia l’uso dell’app e, sebbene nei termini di servizio dell’app sia indicato che non è destinata all’uso da parte di minori di 13 anni, è chiaro che un gran numero di utenti ha meno di tale età e che TikTok si rivolge specificamente ai bambini“. In effetti, è assodato che l’ormai celebre social network è costantemente utilizzato anche da persone che mentono sull’età.
Ma, prima di trattare il caso, l’Alta Corte di Londra – durante l’udienza preliminare che si è svolta pochi giorni fa – ha deciso di concentrarsi sulla tutela della ragazza, su indicazione dello stesso Commissario Longfield. La Longfield ha infatti esposto alla Corte una serie di preoccupazioni riguardo la giovane, che a suo parere “rischia di essere vittima di bullismo informatico da parte di altri bambini e utenti di TikTok se la sua identità verrà rivelata”. E ha aggiunto che potrebbe trovarsi ad affrontare “reazioni ostili da parte degli influencer dei social media che potrebbero ritenere vedere il loro status o i loro guadagni minacciati“. Per questo, come detto poc’anzi, il tribunale si è impegnato a garantire alla ragazza il totale anonimato.
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In una dichiarazione, TikTok ha affermato che “la privacy e la sicurezza sono le massime priorità per TikTok e disponiamo di solide politiche, processi e tecnologie per proteggere tutti gli utenti, in particolare i nostri utenti più giovani. […] I termini e le condizioni dell’app stabiliscono che il servizio non è disponibile per i minori di 13 anni e a tutti gli utenti viene richiesta la loro età al momento dell’iscrizione. TikTok esamina e rimuove attivamente gli account che sembrano essere utilizzati da minori di 13 anni“.
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