Quante volte, con una distrazione, il vetro del nostro smartphone ne ha risentito? Huawei ha una soluzione ingegnosa per risolvere ciò.
Huawei si è confermato uno dei produttori principali di smartphone a livello mondiale anche nel 2020 e come tale deve anche proporre soluzioni tecniche innovative per non perdere il titolo. Nelle ultime ore sono trapelati interessanti su uno dei suoi più recenti brevetti.
Il brevetto di Huawei è stato depositato presso l’ente preposto ai brevetti in Cina e ha come protagonista una nuova tecnica per la riparazione dei vetri degli smartphone: questa tecnica prevede l’uso di una miscela di acrilato, resina e altri additivi per riparare i graffi che si formano accidentalmente nel vetro. Questa miscela ha il compito di rimpiazzare il graffio e uniformarsial resto del vetro.
Quindi, buttate via il dentifricio (o almeno usatelo solo sullo spazzolino) e continuate con la lettura.
Rendere lo schermo più resistente agli impatti significa ridurre la rigidità strutturale del vetro, aumentando quindi la sua capacità di assorbire gli urti e, allo stesso tempo, rendendolo più morbido nei confronti degli altri elementi che possono graffiarne la superficie. Gorilla Glass Victus di Corning prova a superare questo vicolo cieco, ma sembra che non sia ancora sufficiente a garantire un’elevata protezione contro i graffi, nonostante gli importanti miglioramenti. Huawei ha brevettato un sistema che dovrebbe permettere di superare questo problema: un nuovo materiale in grado di riparare un vetro graffiato e di ripristinarlo alla sua condizione originale.
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lLa casa di Shenzhen si è spostata completamente dalle paste abrasive che si usano di solito per rendere lo schermo più resistente.
Ha sviluppato una particolare pasta realizzata con acido acrilico, resine e altri agenti che, se applicata ad uno schermo, permette di riparare le zone graffiate per ripristinare lo stato del vetro (sia quello anteriore che posteriore).
In pratica si tratta di un elemento che viene inserito lungo le piccole scanalature causate dal graffio, riempiendo nuovamente la zona incisa e annullando quindi qualsiasi segno visibile. Un po’ come quando ci mettiamo sopra appunto il dentifricio, convinti di salvare la situazione.
L’operazione viene eseguita comprimendo la pasta tra lo schermo e una pellicola sottile. Successivamente vengono applicati i raggi UV per creare il nuovo strato protettivo del vetro, il quale aderisce perfettamente a quello già esistente e non viene rimosso una volta che viene tolta la pellicola utilizzata per la sua applicazione.
Per amalgamare la miscela applicata è previsto anche l’uso di raggi UV.
Trattandosi di un brevetto non è chiaro se e quando questa tecnica troverà applicazione commerciale, tuttavia è molto interessante sapere che l’azienda stia lavorando a soluzioni che possano permettere un intervento più rapido e meno invasivo che consenta di eliminare i graffi senza dover ricorrere alla sostituzione del pannello.
Sicuramente ne parleremo ancora, quindi sarà nostro compito tenervi aggiornati.
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