L’ormai discusso TikTok deve guardarsi le spalle: è in arrivo Josh, il suo concorrente indiano.
Tempi duri per TikTok: dopo le accuse e le gravanti relative alla privacy e al non controllo dei dati sui minori di 13 anni, adesso ha il fiato sul collo grazie a Josh, il TikTok indiano, se così si può chiamare.
Tanto duri, che Google e Microsoft hanno deciso proprio di investire sul nuovo social network.
Ma approfondiamo di più la questione.
Cos’è Josh?
Josh è una piattaforma di video diventata famosa in India. Gli utenti caricano sul social piccole clip con le loro performance e vengono “giudicati” dagli altri profili.
Quasi esattamente come appunto TikTok.
L’applicazione è di proprietà di Verse Innovation che, come riporta il quotidiano Economic Times, ha raccolto più di cento milioni di dollari in un round di finanziamenti a cui hanno preso parte anche Microsoft e Google. La raccolta valuta Verse Innovation oltre un miliardo di dollari.
Verse Innovation è la società a capo di Dailyhunt, un aggregatore di contenuti e notizie molto popolare in India, che nel settembre scorso ha lanciato la app per video brevi Josh. La società ora prevede di usare i fondi per far crescere il rivale di TikTok e il suo ecosistema di creatori di contenuti.
La cifra servirà anche e raddoppiare gli investimenti in intelligenza artificiale e apprendimento automatico, tecnologie sfruttate per fornire in tempo reale contenuti personalizzati agli utenti di Dailyhunt.
Leggi Anche:
- La nuova generazione di OLED “invisibili”, una vera svolta nel settore
- HarmonyOS, quali sono gli smartphone che lo supporteranno e cosa promette
Con l’investimento in Josh, Microsoft si trova nella strana situazione di essere passata in pochi mesi da potenziale acquirente di Tik Tok a investitrice nel capitale di una rivale.
Il gruppo fondato da Bill Gates e Paul Allen, infatti, è stato molto vicino all’acquisizione del ramo americano della applicazione cinese, nel periodo in cui Tik Tok è stata messa al bando da Donald Trump per il possibile passaggio di informazioni sugli utenti americani al governo cinese.
Il colosso di Redmond aveva anche presentato un’offerta formale alla società proprietaria dell’app, la ByteDance, per l’acquisizione dei suoi asset americani. Offerta che, però, era stata rimandata al mittente in favore di Oracle.
E, se non si può comprare l’applicazione cinese, perché non provarci con quella indiana?Secondo il quotidiano Economic Times nell’ultimo round di finanziamenti sono stati raccolti più di cento milioni di dollari e la cifra servirà anche e raddoppiare gli investimenti in intelligenza artificiale e apprendimento automatico, tecnologie sfruttate per fornire in tempo reale contenuti personalizzati agli utenti.
Guai per TikTok
Non c’è davvero pace per il social network diventato famoso per i suoi video. Oltre ad avere Josh alle calcagna, i deputati che fanno parte della Commissione energia e Commissione alla camera sostengono che la popolare app dei video brevi di proprietà cinese, non elimini i filmati realizzati da bambini di età inferiore a 13 anni, violando l’accordo (consent decree) stipulato con la Ftc nel 2019. Il “decreto di consenso” tra TikTok e la Ftc ha permesso di risolvere una controversia tra le due parti e ha comportato per TikTok l’impegno a non accettare video dei minori di 13 anni.
Staremo a vedere come andrà a finire!